Fonte Gazzetta del Mezzogiorno: le accuse sono di bancarotta fraudolenta, anche impropria, nell'ambito del fallimento della società Ilcam che commercializzava carni

GdF_auto_repertorio_copyPutignano Ba – La notizia ha fatto il giro di tutte le testate nazionali già da qualche ora, per poi rimbalzare anche sui giornali locali. Riportiamo di seguito uno stralcio dell’articolo della Gazzetta del Mezzogiorno online di oggi.


“L'imprenditore Francesco Ritella è finito in carcere con le accuse di bancarotta fraudolenta, anche impropria, nell'ambito del fallimento della società Ilcam che commercializzava carni. Ai domiciliari è finita anche Carmen Sisto, collaboratrice di Ritella. Sequestrati beni per tredici milioni di euro. L'ordinanza è stata eseguita questa mattina al termine di complesse indagini condotte dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria del comando provinciale di Bari, coordinati dal procuratore aggiunto di Bari, Lino Giorgio Bruno, e dal pm, Francesco Bretone.

I militari hanno notificato una seconda ordinanza con la quale il gip del Tribunale di Bari, Ambrogio Marrone, ha disposto misure interdittive nei confronti di cinque persone tra soci e amministratori della casa di cura Kentron di Putignano, tra i quali gli stessi Ritella, ex amministratore di fatto, e Sisto. Le ipotesi in questo caso sono appropriazione indebita ed evasione fiscale.

Le indagini che hanno portato all’arresto di Francesco Ritella e Sisto sono state formalmente chiuse dalla Procura di Bari nel marzo scorso. Stando agli accertamenti del pm Francesco Bretone e del procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno, Ritella e Sisto hanno distratto dalle casse della società 'Ilcam spà, operante nel settore della lavorazione delle carni, oltre 25 milioni di euro a partire dal 2002, attraverso prelievo di denaro contante e l'emissione di 1572 assegni, quasi tutti con la formula “me medesimo”, con la compiacenza – secondo i pm – dell’allora direttore della filiale barese dell’istituto di credito Monte dei Paschi di Siena, Filippo Ambruosi (indagato a piede libero insieme con altre 12 persone).

Circa 15,5 milioni di euro di quei 25, sarebbero stati diretti alle società 'Court Estate srl' e 'Kentron srl', questa riconducibile all’imprenditore di Putignano (Bari) Angelo Rocco Colonna e allo stesso Ritella, entrambi imputati in un altro processo relativo all’accreditamento delle cliniche private presso la Regione Puglia. L’altra parte dei soldi distratti dalle casse della 'Ilcam', circa 9,5 milioni di euro, sarebbero stati incassati da soggetti compiacenti, parenti e amici, tra i quali un altro funzionario di banca, avvocati e imprenditori.

Secondo gli inquirenti Ritella, Sisto e Ambruosi avrebbero dissipato il valore patrimoniale della 'Ilcam spa' per fini extra sociali e, a partire dal 2006, quando ormai la società era in liquidazione, avrebbero anche omesso di versare debiti tributari per complessivi 3,2 milioni di euro. Gli altri dodici indagati accusati di riciclaggio, avrebbero trasferito le somme illecitamente prelevate dalle casse della 'Ilcam' mediante assegni bancari e circolari sui propri conti personali o su quelli di società compiacenti.... [G.L.]”.

 
Condividi