Sale il numero dei disoccupati a Putignano: 2635 nuove iscrizioni al collocamento in un anno; quasi 7000 gli inoccupati. Uno su tre è senza lavoro

Primo_maggio_conferenza_sindacatiPutignano (Ba) – Dopo gli interventi introduttivi di rito, Stefano Bianco, segretario cgil è intervenuto rivelando alla cittadinanza che i dati statistici del nostro paese sono negativissimi: nell'ultimo anno 2013 la disoccupazione è salita di oltre 2300 unità, da sommare ai 4600 inoccupati già registrati nel 2012, portando il tasso di disoccupazione dal 17% al 35% circa.

Inoltre, uno dei dati più negativi, riguarda 1.500 putignanesi che negli ultimi dieci anni, per ragioni lavorative sono andati a vivere all’estero. Bianco ha aggiunto: “Appena eletto il nuovo sindaco, si dovrebbe porre il problema di cosa fare per risolvere questa situazione. Ciascun candidato sindaco dovrebbe avere un progetto per migliorare Putignano".

Quest’anno la conferenza del 1 maggio, storica festa dei lavoratori (ironicamente modificata in ‘festa dei disoccupati’) organizzata dalle associazioni sindacali provinciali Cgil, Cisl e Uil, si è svolta con un giorno d’anticipo presso la biblioteca comunale di Putignano intorno alle ore 18,30. La tematica del lavoro, tanto delicata e discussa in questi ultimi anni a causa della disoccupazione che dilaga, ha attirato un gran numero di gente. I relatori della serata sono stati: il segretario Cisl Massimo Nardelli, il segretario Uil Stefano Laterza ed il segretario Cgil Stefano Bianco.

Il sindaco De Miccolis, ha introdotto il dibattito. Stefano Laterza, ha chiarito che a differenza di ciò che riferisce la stampa nazionale riguardo ad una lieve e possibile ripresa economica in Italia, si registra in realtà un incremento dei licenziamenti e non dell’occupazione. La situazione occupazionale del nostro paese resta dunque molto allarmante.

Laterza ha aggiunto: “Il cambiamento dipende da noi stessi: dal lavoratore, dall’impresa e dall’amministrazione comunale. Ognuno di noi ha il proprio ruolo. Noi adulti abbiamo tolto tutto ai giovani: il lavoro, un ambiente sano, le pensioni. Dovremmo vergognarci e concretizzare le idee per sistemare le cose. Noi come organizzazioni sindacali dovremmo cambiar pelle e lo stiamo già facendo. I nostri imprenditori devono fare impresa investendo. Sono necessari innovazione e ricerca di nuovi elementi e metodi di lavorazione.”.

 
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