Putignano cominicia a cedere sotto il peso della crisi. Sino al 2011 vantava la maggiore concentrazione di ricchezza per reddito pro-capite della provincia di BariAss_Vito_Genco_a_dx

Putignano (Ba) - La crisi sta producendo effetti nei confronti delle categorie più vulnerabili a rischio di povertà: sono le persone che vivono sole o le famiglie numerose. Una coppia che ha un figlio e si è mantenuta fino ad oggi con un solo reddito se perde il lavoro precipita improvvisamente in una condizione di grave disagio economico.


Considerando la soglia nazionale di povertà, corrispondente ad un consumo mensile pari a 965 euro per una famiglia di due componenti, in Puglia circa il 23% delle famiglie risulta essere in uno stato di povertà - ha spiegato lucidamente l’assessore ai servizi sociali Vito Genco -  Le famiglie pugliesi più a rischio povertà sono: le famiglie con una donna come persona di riferimento; le famiglie la cui persona di riferimento ha meno di 25 anni o più di 70 anni; le famiglie con un maggiore numero di componenti ed una maggiore quota di minori e anziani; coloro che vivono in nuclei senza percettori e con basso grado di scolarizzazione; i soggetti che vivono in affitto. Il dato certo è che intanto la domanda di  sussidi è cresciuta e le risorse a disposizione per le misure assistenziali dei servizi sociali sono diminuite. L’assessore Genco ha anche riferito che per le politiche attive per il lavoro invece, è stata avviata la fase di co-progettazione per i l’inclusione sociale lavorativa di soggetti svantaggiati, finanziata dalla Regione Puglia con borse sul territorio per un totale di 194mila euro. Il Comune di Putignano stanzia in servizi sociali comunali circa 1milione e 200mila euro l’anno. Con l’attuale scenario finanziario prospettato ai comuni, questa somma rischia di essere ridimensionata, anche se l’ass. Genco assicura che sarà compiuto ogni sforzo possibile per evitare tagli in questo settore.

Il regolamento del Comune di Putignano stabilisce che ai fini del riconoscimento della condizione di indigenza bisogna fare riferimento al Minimo Vitale Annuo, che convenzionalmente si fa coincidere con l’importo minimo della pensione INPS che nel 2010 era di € 5.992,00 annui per persona singola (circa € 460,00 mensili + tredicesima). 

Costituiscono le principali "categorie" di "poveri"     

             -    Famiglie con due o più figli minori con bassa scolarizzazione di entrambi i genitori i quali riescono a reperire esclusivamente attività saltuarie e poco remunerate, con una scarsa rete parentale.

-          Soggetti singoli (separati o non sposati), con bassa o media scolarizzazione, che hanno perso il lavoro e, a causa dell’età (50-60 anni), non riescono a reperire altre attività lavorative.

-          Soggetti singoli che non hanno mai svolto attività  lavorative perché si sono sempre occupati dei genitori anziani, per cui l’unica fonte di reddito era la loro pensione; al decesso dei genitori, questi rimangono senza reddito.

SEMPRE PIU’ CITTADINI FANNO RICORSO AI SERVIZI SOCIALI

A far data dal 2005, il numero di rischieste per misure assistenziali pervenute al nostro comune sono visibilmente aumentate. Significativo è il fatto che giungono richieste da parte di nuovi istanti, oppure vecchi frequentatori dei servizi sociali, formulano richieste aggiuntive.

Anno 2005: pervenute 261 istanze

Anno 2006: pervenute 313 istanze

Anno 2007: pervenute 344 istanze

Anno 2008: pervenute 430 istanze

Anno 2009: pervenute 430 istanze

Anno 2010: pervenute 350 istanze

Anno 2011: pervenute 339 istanze

I dati relativi agli ultimi due anni sono solo apparentemente più bassi perché mancano le istanze relative al soggiorno termale che non stato più organizzato.

A questi numeri vanno aggiunti quelli delle istanze di accesso ai bonus elettrico e gas che sono in tutto 221 nel 2011, più altri servizi non direttamente erogati finanziariamente dal Comune.

In linea di massima le richieste sono così  suddivise:

 - 5 per il microcredito

 - 90 per contributi economici

 - circa 100 per doposcuola

 - 15 tra richieste di inserimento in asilo nido o scuole materne private

 - una decina di richieste di servizio mensa e lavanderia per anziani

 - le restanti richieste per esoneri vari (riduzione trasporto pensionati, esonero trasporto scolastico, esonero pagamento mensa scolastica, ecc)

L’orientamento attuale dell’Amministrazione Comunale, che rispecchia le nuove politiche di welfare, è quello di evitare il mero assistenzialismo attraverso contributi economici, fornendo, invece, una rete di servizi anche a tariffa agevolata, che hanno un obiettivo mirato sul bisogno espresso:

-          Servizi per famiglie e minori:

Attività ludica Estiva minori - Asilo Nido - Servizio Socio Educativo - Home Maker - Centri Diurni – Inserimenti in comunità educative – inserimenti in Scuole Dell'Infanzia private - Esonero Mensa.

-          Servizi per anziani e disabili

Centro Polivalente - Servizio Lavanderia anziani – Servizio di Assistenza Domiciliare – Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata - Abbonamento per il trasporto pubblico - Servizio Infermieristico Ambulatoriale - Mensa Anziani – Inserimenti in Casa di riposo/RSA/RSSA - Trasporto Sociale M.G.G.

-          La concessione dei contributi è legata alla realizzazione di progetti finalizzati al perseguimento dell’autonomia del cittadino onde evitare un assistenzialismo passivo.

 
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