Putignano (Ba) - Un libro della memoria di Putignano, attraverso i racconti autobiografici di Remino Romanazzi detto Zenna Zenn.

Raimondo_Romanazzi_2E' stato presentato giovedì 30 dicembre, nella sala consiliare di Putignano, Remino_Romanazzisu iniziativa della Fondazione Carnevale di Putignano in collaborazione con l’Ass. Putignanonelmondo, il libro intitolato "Il mosaico della mia vita, ottant'anni di storie, canti e poesie", ed.Vito Radio.


Remino Romanazzi, noto a Putignano con il soprannome di Zenna Zenn, è stato interprete e protagonista di innumerevoli edizioni delle propaggini e autore di versi satirici in rima. Il libro è già disponibile nelle edicole e in tutte le librerie.


A curare la presentazione del volume, il nipote di Remino “Zenna Zenn”, Raimondo Romanazzi. Il giovane Raimondo che ha brillantemente introdotto anche l'incontro nella sala consiliare del Comune di Putignano, alla presenza di sindaco e amministratori, pubblico e stampa, scrive:

Putignano è un piccolo paese nella provincia di Bari. Siamo in quella zona d’Italia
Raimondo_Romanazzi_3in cui, chi ci guarda dall’altro, pensa non esista altro che arretratezza e criminalità più o meno organizzata. La forza sta nel non abbattersi, nel non rassegnarsi, nel credere di poter fare qualcosa semplicemente dando il meglio di sé. Bisogna sempre fare una gran fatica per ottenere un grande risultato. Cosa può avere a disposizione la comune gente se non un po’ di intelletto, spirito d’iniziativa, volontà e tanta fiducia? Raimondo (per tutti Remino) Romanazzi attraversa alcune delle pagine più difficili della storia vivendole lì dove si cercava di “tirare avanti”.




La vita ci mette davanti agli occhi, ogni giorno, il veloce mutare di pericoli e difficoltà, ma sta a noi saperci adattare agli eventi cercando di cogliere quel pizzico di fortuna che ogni tanto può capitare. Il quadro finale è quello di un uomo che ha fatto della sua poliedricità una costante di vita. Sembra strano che in un’attualità fatta di crisi economica e disoccupazione si parli essenzialmente di chi ha sempre lavorato, sin dai tempi della Guerra Mondiale. È un po’ come dire che proprio nel lavoro si manifesta la voglia di andare avanti e la forza per vivere, nonostante tutti gli eventi. Remino è riparatore di biciclette già in giovanissima età e notevole è l’evoluzione che lo porta ad essere operaio presso un pastificio, bracciante agricolo, trasportatore di latte, prima di giungere all’esperienza in campo edile e alla presenza costante nel panorama musicale locale.


Pierfranco_CastellanaRemino e la fisarmonica sono l’aspetto più conosciuto di questa storia, ma la stessa freschezza, allegria e brio, che sono presenti nella musica, caratterizzano gli episodi di una vita vissuta sempre col sorriso e anche con la voglia di prendersi gioco delle avversità. La ricerca di una soddisfazione complicata si riduce spesso alla grandezza delle piccole cose. Il Remino propagginante, col talento per la rima, il Remino radiofonico, un mix di pubblico e privato in cui emerge anche il rapporto con la famiglia, sono la storia di una persona semplice, di una terra semplice.



Poco alla volta si può seguire la metamorfosi che accompagna la vita di ciascuno di noi. Così un giovane ragazzino che non ha voglia di andare a scuola diventa un infaticabile lavoratore, un fisarmonicista, un padre, un nonno. Potrà aver ragione chi dice che la vita è un viaggio troppo breve, ma noi siamo qui per farlo sembrare più lunga. La vita è lunga se il tempo è ben speso, se invece è sciupato la vita è brevissima, e anche chi dura molto ha vissuto poco. È un invito a non restare nell’ombra, a venire fuori e dimostrare che ognuno, col suo impegno, ce la può fare. Non è detto che non ci debbano essere difficoltà, e questa è una storia corredata di tante difficoltà. Questa storia è un lungo ricordo che apre la conoscenza di una persona che ha sempre vissuto con la gente e racconta, di sé, tutto alla gente.

C’è sempre un velo di curiosità in tutti noi, ed è anche bello poterla soddisfare. Abbiamo la dimostrazione di come, col passar del tempo si possano avere tante cose da dire, che spesso non vengono dette o non vengono ascoltate. Purtroppo ci troviamo spesso a dover ammettere il fatto che la nostra società ha scarsa cura degli anziani, ritenendoli incapaci di offrire un vero e proprio supporto per il futuro. Anche all’età di ottant’anni, con i segni del tempo passato, si può offrire la bellezza e il valore dell’esperienza. La narrazione di quello che è stato, attraverso i successi e gli errori, è un passaggio di consegne tra chi eravamo e chi saremo. Una “piccola storia” è la storia di chi non ha partecipato alle vicende scritte nei libri, di chi non era a Milano o a Roma ad assistere a grandi eventi, una “piccola storia” è la biografia di tutti quelli che, dopo tanto tempo trascorso, possono dire di aver fatto qualcosa. È il racconto di tutte quelle gocce che fanno un oceano.

Ogni giorno trascorre silenziosamente, come se scrivesse una pagina. Così scriviamo anni, quinquenni, una vita intera. Credo che se mi dovessero chiedere qual è il ricordo più nitido che ho del tempo fino ad ora passato con lui non avrei un’unica risposta precisa, in mente ho solo tantissime risate!

 

 
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