Trasferite attrezzature e personale; tempi di attesa troppo lunghi per i donatori che preferiscono andare in altre strutture

Ospedale Putignano ingressoPutignano Ba - Il centro trasfusionale del S.Maria degli Angeli di Putignano è ai minimi termini a seguito delle recenti politiche sanitarie regionali di riorganizzazione sanitaria e per i donatori di sangue i tempi di attesa e le modalità di donazione si sono enormemente allungati con conseguenti disagi.

Tant’è che ormai molti di loro preferiscono fare qualche chilometro in più per recarsi, ad esempio, al Miulli di Acquaviva ( circa30 km), e nonostante questo sbrigarsi in minor tempo. Fino al 2015 infatti, il centro trasfusionale di Putignano, registrava oltre 4mila donazioni di sangue l’anno con standard qualitativi elevatissimi e livelli di eccellenza nel settore.

Poi con decorrenza 1^ luglio di quello stesso anno, proprio quando erano stati stanziati 750mila euro per gli adeguamenti e la sua modernizzazione la ‘banca del sangue’ del nosocomio putignanese fu ridimensionata  in Semplice Articolazione Organizzativa del centro trasfusionale dell’ospedale di Monopoli.

In pratica, per una sacca di sangue attualmente il locale nosocomio deve rivolgersi con proprio mezzo a Monopoli e della struttura putignanese dalla quale attingevano anche Noci, Locorotondo, Alberobello, Gioia del Colle, Sammichele, Turi e Conversano, è rimasto solo un centro prelievi.

Recentemente invece, il progressivo depauperamento della struttura ha portato alla riduzione dei macchinari per la plasmaferesi (per la separazione del sangue dalle altre sue componenti) e, tra l’altro, non può più contare sulla presenza del tecnico. L’effetto più immediato è l’allungamento dei tempi di attesa per i donatori che senza un tecnico in sede vengono trattenuti per oltre due ore per i consueti controlli preliminari di routine.

Solo dopo che il personale di turno ha prelevato i campioni di sangue dei donatori in attesa e li ha portati al laboratorio di analisi dell'ospedale, nonché dopo averne ricevuto i risultati, li riporta al centro prelievi ed è finalmente possibile procedere alla raccolta del sangue.

Tempi di attesa dunque, ritenuti eccessivi dai volontari del nobile gesto che, da qualche tempo, ammettono di fare volentieri qualche chilometro in più per recarsi ad esempio al Miulli di Acquaviva per donare, ma con la certezza che probabilmente riusciranno a fare ritorno a casa o al lavoro  in tempi molto più ridotti. 

In tale prospettiva il numero delle donazioni al Santa Maria degli Angeli è destinato progressivamente a diminuire con il rischio che alcuni di essi rinuncino definitivamente a donare.

 
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