Un corteo senza precedenti (Video): una fiumara di persone ha partecipato alla mobilitazione cittadina per difendere il diritto alla salute e dire ‘No’ ai tagli al locale presidio ospedaliero

Corteo Ospedale PutignanoPutignano Ba – L’obiettivo  è stato centrato in pieno. Il comitato cittadino ‘Giù le mani dall’ospedale’ a difesa del S. Maria degli Angeli di Putignano che la Regione Puglia sta lentamente 'smembrando',

è riuscito a smuovere le coscienze, apparentemente sopite, fors’anche da una politica deludente, e a portare in piazza migliaia di persone per dire a gran voce basta al depotenziamento del locale presidio ospedaliero S.Maria degli Angeli, unico punto di riferimento per otto comuni del Sud-Est barese.

Il movimento cittadino era partito qualche settimana fa con prima manifestazione di dissenso inscenata proprio davanti alle porte dell’ospedale putignanese, come reazione vigorosa all’ennesima amputazione di questo nosocomio di lunga tradizione: la chiusura del punto nascite.

Sono le mamme in dolce attesa infatti le principali appassionate e allo stesso tempo agguerrite testimonial di questa mobilitazione che intende dare filo da torcere al governatore della Puglia Emiliano, che sino ad oggi si è mostrato sordo e miope di fronte alle istanze di otto sindaci del territorio e 18mila firme di altrettanti cittadini determinati a vedere difeso il proprio diritto alla salute.

Un corteo senza precedenti nella storia di Putignano, mai visto neanche all'epoca della lotta sindacale operaia degli anni 70.

In testa al corteo partito alle 19,30 da piazza XX Settembre, il sindaco della città Domenico Giannandrea con alcuni consiglieri comunali, e rappresentanze delle amministrazioni di altri comuni vicini afferenti al Santa Maria degli angeli di Putignano, tra cui il nuovo sindaco di Sammichele di Bari.

Una fiumara interminabile di persone ha percorso alcune vie del centro per poi raccogliersi sul  piazzale A. Moro, dove si sono avvicendati gli interventi di alcuni medici tra cui il Dott. Ferruccio Ferrigno e il Dott. Mimmo Mongelli che hanno illustrato tecnicamente le numerose incongruenze e contraddizioni del piano di riordino ospedaliero che stanno di fatto portando verso un progressivo  e pericoloso disservizio nei confronti degli utenti più distanti dagli ospedali rimasti o dai nuovi che saranno realizzati, ma chissà quando.

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Il tutto facendo aumentare la spesa sanitaria anziché ridurla e lasciando in stato abbandono decine di ospedali restaurati o ampliati solo qualche anno fa (tra cui Putignano) e poi irrimediabilmente chiusi. Insomma, chiudere ospedali costa più che tenerli aperti e la spesa sanitaria che doveva calare con questo famoso piano di riordino resta sempre lì, un po’ sopra i 3 miliardi di euro. Il rischio è che, tra, chiusure e trasferimenti di reparti o di personale anzi, nel giro dell’ultimo anno la spesa sia addirittura aumentata.

Ora si attende la prronuncia del Tar Puglia fissata per il prossimo mercoledì 26 luglio. All'esito il comitato cittadino sta organizzando una nuova mobilitazione, ma alla volta degli uffici della Regione Puglia a Bari.

Vi aggiorneremo in merito.

 
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