Grazie al piano antirapina e con la segnalazione alla Centrale Operativa di Monopoli, i carabinieri hanno intercettato il TIR lungo la S.P. 84 “Rutigliano-Adelfia”
Monopoli Ba - Rapina aggravata, sequestro di persona e porto abusivo di armi, in concorso. Sono queste le accuse di cui dovrà risposndere un pregiudicato barese 54enne, del quale non è stata resa nota l'identità. I Carabinieri della Compagnia di Monopoli hanno arrestato, in flagranza di reato.
Alle prime luci dell’alba di ieri, un’autovettura Fiat Bravo, con a bordo tre individui con il volto coperto che percorreva la statale 16, direzione sud altezza svincolo “Cozze-Conversano”, ha tagliato la strada ad un TIR con l'intento di fermarlo. Con la minaccia di una pistola, i tre malintenzionati hanno costretto il dapprima a fermarsi e quindi a salire sulla loro autovettura, sino a quando è stato poi rilasciato nella località barese di Torre a Mare.
Alla guida del mezzo pesante, invece, si è posto il 54enne, che si è allontanato.
Scattato il piano antirapina appena giunta la segnalazione alla Centrale Operativa di Monopoli, una gazzella del Nucleo Operativo e Radiomobile di Monopoli, supportata da militari della Compagnia di Triggiano, hanno intercettato il TIR lungo la S.P. 84 “Rutigliano-Adelfia” e subito dopo arrestato l’improvvisato conducente che, pur tentando la fuga a piedi nelle campagne limitrofe dopo aver abbandonato il mezzo, è stato in poco tempo raggiunto e bloccato dagli operanti.
Nell’occasione sono stati rinvenuti e sequestrati un paio di guanti, un berretto ed uno scalda-collo indossati dal 54enne per travisarsi, nonché un inibitore di frequenze tipo “JAMMER”, collocato all’interno della cabina del mezzo pesante.
TIR e refurtiva, consistente in prodotti cosmetici ed articoli di profumeria, del valore complessivo di circa 200 mila euro, sono stati restituiti all’avente diritto.
Sono in corso indagini volte all’identificazione dei due complici.
Dopo l’arresto, il 54enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato rinchiuso nel carcere del capoluogo.
