Uno strumento in più per un’efficace lotta contro l’abusivismo ricettivo che in aprile 2019 registra nella sola Puglia ben 36.495 annunci online (+71,81% rispetto al 2017)
BB CartelliPuglia - Il nostro giornale lo aveva annunciato già a novembre del 2018, prospettando una stretta su B&B e piccole strutture ricettive. Poi però il Governo aveva presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro la Legge della Regione Puglia per il Codice Identificativo alle case di Vacanza.

Il Consiglio dei Ministri invece, con determina dell’8 maggio 2019, ha ritirato l’atto d’impugnazione alla Corte Costituzionale della Legge della Regione Puglia n. 57/2018 che istituisce il Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere con l’attribuzione del “Codice identificativo di struttura” (CIS).

Questa azione, sollecitata dalla Federalberghi Puglia al Ministro del Turismo Centinaio lo scorso aprile, è il frutto della sentenza della Consulta che aveva ritenuto infondato il ricorso presentato contro la Legge Regionale della Lombardia riguardante la stessa materia.

In Puglia, l’attivazione immediata del Codice Identificativo di Struttura può dare un importante contributo, già a partire da questa estate, alla battaglia contro la piaga dell’abusivismo ricettivo che in aprile 2019 registra nella sola Puglia ben 36.395 annunci online (+71,81% rispetto al 2017).

A Putignano sono presenti almeno una trentina di B&B e affitta camere con attività legate al carnevale e ai flussi turistici estivi in Valle d'Itria e verso il mare, molti dei quali dovranno probabilmente adeguare la propria posizione.

«Registriamo con soddisfazione - dichiara Francesco Caizzi, presidente della Federalberghi Puglia – questo importante atto governativo da noi sollecitato al ministro Gian Marco Centinaio nella corso della sua visita pugliese dello scorso aprile. La precedente sentenza della Consulta aveva dato un grande supporto alla nostra battaglia contro il disastroso fenomeno dell’abusivismo ricettivo nell’ambito turistico.

Anche per quest’anno le proposte di vacanza fatte da b&b fantasma, appartamenti di vacanza abusivi e “case pollaio”, prosperano numerose nei siti di vendita online a partire dalla piattaforma Airbnb. Da subito, in virtù della nostra legge regionale, che ha visto il nostro fondamentale contributo nella sua redazione, tutti coloro che mettono in vendita strutture ricettive extra alberghiere, devono dotarsi di un Codice Identificativo che permetterà loro di regolarizzare l’attività dal punta di visto fiscale. Tempi duri, insomma, per i furbetti dell’appartamentino.»

«Questo fenomeno distorsivo del mercato turistico-ricettivo – conclude il leader degli albergatori pugliesi - ha continuato a dilagare anche nei primi mesi di quest’anno. Dai dati in nostro possesso, ad aprile risultano nella regione Puglia 36.495 annunci (+71,81% rispetto ad aprile 2017), di cui 29.059 (pari al 79,62%) riferiti a interi appartamenti, 23.364 (pari al 64,02%) disponibili per più di sei mesi, 23.536 (pari al 64,55%) gestiti da host che mettono in vendita più di un alloggio.

Dietro questi allarmanti numeri stanno tanti operatori abusivi che si arricchiscono indebitamente alle spalle di quelli onesti (concorrenza sleale), dei lavoratori (lavoro nero), dello Stato (evasione fiscale), della comunità locale (pressione sul mercato dell'edilizia abitativa, spopolamento dei centri storici, evasione dell'imposta di soggiorno, della Tari e del canone speciale RAI) e, spesso, mettono a rischio la sicurezza dei turisti (mancato rispetto delle norme di igiene e sicurezza).»

(Ufficio Stampa e Comunicazione Federalberghi G.Laterza)