La settima edizione di MAUL rende omaggio al cantastorie molese con musica, memoria e impegno civile, premiando due eccellenze della scena musicale italiana.
Mola di Bari - L’Arena del Castello di Mola di Bari ha fatto da cornice alla settima edizione di MAUL – Molese Anarchico Uomo Libero, il concerto/tributo dedicato a Enzo Del Re, l’ultimo cantastorie molese, cantaprotestautore e corpofonista.
Nato nel 1944 e scomparso nel 2011, Del Re è stato un simbolo della canzone di denuncia e della difesa dei diritti, capace di raccontare con forza e poesia le storie degli sfruttati e di chi lotta per la propria dignità.
Quest’anno il Premio Enzo Del Re 2025 è stato assegnato a due realtà di spicco: le Faraualla, quartetto vocale pugliese attivo dal 1995, che ha fatto della voce uno strumento polifonico di contaminazione culturale, e gli AREA Open Project, eredi dello storico gruppo di avanguardia guidato da Patrizio Fariselli.
Sul palco, in una serata intensa e partecipata, si sono alternati artisti come Donbruno, GIIN e Francamente, ciascuno con la propria interpretazione di brani del repertorio di Del Re, insieme a composizioni originali. Le Faraualla hanno proposto “Il banditore”, legando il riconoscimento alla forza simbolica del loro ultimo lavoro “Culla e tempesta”. Gli AREA Open Project hanno portato in scena due brani iconici: “Lavorare con lentezza” e “Luglio agosto settembre nero”, richiamando il legame storico con Del Re e la comune tensione verso una musica impegnata e di ricerca.
Durante la serata, il sindaco Giuseppe Colonna ha annunciato l’intenzione di intitolare l’Arena del Castello proprio a Enzo Del Re.
Il Premio, realizzato dall’artista Nicola Genco con materiali poveri e simbolici, racchiude gli elementi distintivi della personalità e dell’arte del cantastorie: la scala per gridare, la sedia per il ritmo, il basco rosso e una scheggia di vetro per la sua schiettezza.
Il manifesto di questa edizione è stato firmato da Mauro Bubbico e cala la figura del cantaprotestautore nei terribili fatti della contemporaneità, Un gilet e un ombrello con i colori della Palestina a rappresentare quanto sta avvenendo a Gaza, le ali per volare sui cieli dei territori difficili, quelli di guerra, quelli dei diritti mancati, quelli del genocidio.
Il logo di MAUL è dell’illustratrice pugliese Mariagrazia Proietto.
L’evento, organizzato dall’associazione culturale ETRA E.T.S. con la direzione artistica di Timisoara Pinto e il coordinamento di Luciano Perrone, ha confermato MAUL come punto di riferimento per chi ama la musica che racconta e resiste. Negli anni il palco di Mola di Bari ha ospitato nomi come Vinicio Capossela, Daniele Silvestri, Peppe Servillo, Frida Bollani Magoni e molti altri, creando un ponte tra memoria e contemporaneità.

