Noci (Ba) – L'imprenditore nocese Raffaele Putignano, 62 anni, legale rappresentante della "Giovanni Putignano & Figli" è stato raggiunto ieri mattina da un provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesso dal Gip del Tribunale di Bari ed eseguito dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, è stato notificato ieri mattina. I finanzieri avrebbero anche sequestrato beni mobili ed immobili per un valore di 2,5 milioni di euro, di beni mobili ed immobili intestati all'impresa "Giovanni Putignano & Figli".

L'operazione, denominata  "Gibbanza 2", cominciata nel 2010, quando fu indagato e ristretto ai domiciliari il commercialista nocese, Franco Della Corte, ha portato agli arresti domiciliari sei persone accusate a vario titolo di corruzione continuata in atti giudiziari, falsità ideologica, soppressione, distruzione e occultamento di atti pubblici nonché abuso d'ufficio. Oltre all'imprenditore nocese hanno ricevuto il provvedimento di custodia cautelare il presidente della Commissione Tributaria Provinciale di Bari, Aldo D’Innella, 73 anni, l’ex direttore della Commissione Tributaria Provinciale di Bari, Giovanni Carone, 66 anni, un funzionario della Commissione Tributaria Provinciale di Bari Domenico Carnimeo, 46 anni, il presidente dell’ordine dei commercialisti Giorgio Treglia, 52 anni, il presidente dell’Associazione Nazione Tributaristi Italiani – sezione di Bari Cosimo Cafagna, 51 anni. 

I nuovi provvedimenti arrivano con la seconda tranche di un'inchiesta della Procura di Bari avviata nel 2008, su un presunto sistema di corruzione secondo cui a Bari alcuni imprenditori, destinatari di accertamenti fiscali per irregolarità amministrativo-contabili, "addomesticavano" con un giro di tangenti, le sentenze della Commissione tributaria provinciale. Gibbanza sarebbe infatti un espressione dialettale che indica tangenti percepite in cambio di sentenze tributarie pilotate.

 
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