Dai Comuni vicini

Arrestati padre e figlio per tentato omicidio e lesioni aggravate

carabinieri_6Casamassima (Ba) - Nel corso di una lite scaturita dal fastidioso abbaiare del cane dei vicini, Pregnolato Vito, 55enne e suo figlio Fabio, 23enne, entrambi di Casamassima e noti alle forze dell’ordine, si sono scagliati violentemente contro i convicini procurando loro gravi ferite, così sono finiti in manette.

È accaduto a Casamassima, dove i Carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto i due, con le accuse di concorso in tentato omicidio e lesioni personali aggravate. Una telefonata giunta al “112” ha fatto convergere una “gazzella” dell’Arma presso l’abitazione degli interessati, poiché era stata segnalata un’animata discussione.

Dai primi accertamenti è emerso che sul pianerottolo di casa il padre aveva colpito al costato un 33enne con un coltello da cucina, mentre il figlio, armato di una mazza da baseball, aveva bastonato il 33enne ed un 28enne.

I Carabinieri, prontamente intervenuti, sono riusciti a bloccare i due aggressori, a coadiuvare i soccorsi delle ambulanze intervenute per soccorrere i malcapitati nonché a sequestrare, a seguito di una perquisizione domiciliare, la mazza adoperata per l’aggressione. Sono tuttora in corso le indagini finalizzate al rinvenimento del coltello utilizzato. Nel corso della stessa perquisizione, i Carabinieri hanno rinvenuto nella camera da letto del 23enne anche un “panetto” di “ hashish ”, del peso di 82 grammi, nonchè la somma contante di 800,00 €, ritenuta il provento di un’illecita attività, anch’essi sequestrati. Per tale motivo il figlio è stato denunciato in stato di libertà anche per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I due feriti, che sono dovuti ricorrere alle prime cure mediche del pronto soccorso ospedaliero di Acquaviva delle Fonti, hanno riportato rispettivamente il 33enne lesioni giudicate in “ prognosi riservata “, mentre il 28enne 30 giorni di riposo in conseguenza delle ferite riportate al volto ed alla mano.

Tratti in arresto, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, sono stati associati presso la casa circondariale del capoluogo.