
Lo scenario emerso dalle investigazioni e’ apparso particolarmente grave ed inquetante in quanto si concretizzava in disinvolte richieste e/o pretese di denaro e di beni di vario genere avanzate nel corso dei controlli.
"Chiedevano di tutto gli otto ispettori del fisco arrestati oggi dagli uomini della Guardia di Finanza di Barletta per ammorbidire o evitare i controlli: non solo denaro, ma anche orologi, gioielli, cene al ristorante, promesse di posti di lavoro per i loro familiari.
Il meccanismo era collaudato: gli ispettori dell'Agenzia delle Entrate delle sedi di Bari e di Barletta si presentavano ai titolari di di piccole e medie imprese operanti ad Andria, Barletta, Canosa, Molfetta e Trani, e facevano intendere che i controlli, che stavano per eseguire, avrebbero potuto portare a conseguenze molto pesanti. Ottenuto quanto richiesto, i controlli evaporavano e le multe diventavano irrisorie. Questo è accaduto -come hanno accertato le indagini della procura della Repubblica di Trani coordinate dal Pm Michele Ruggiero - in almeno nove casi, verificatisi tra il 2005 ed il 2009, e per altri episodi gli accertamenti sono ancora in corso. Ad aiutare i finanzieri, guidati dal colonnello Giuseppe Cardellicchio, sono stati alcuni colleghi degli arrestati, quattro dei quali in carcere e altrettanti ai domiciliari" (fonte stralcio ilsole24ore).
L’operazione di polizia, culminata con la emissione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nr. 08 soggetti (4 dei quali dipendenti dell’agenzia delle entrate di bari ed altri 4 dell’agenzia delle entrate di barletta) per i reati di concussione, millantato credito, truffa e rivelazione del segreto d’ufficio, ha posto fine a tale loro illecita attivita’.