I Finanzieri di Barletta hanno scoperto un capannone dove venivano smontate autovetture rubate. Due arresti e 5 fermati in flagranza. Utilizzavano dispositivi militari per neutralizzare i sistemi di sicurezza.

guardia finanza traniTrani - Il Tribunale di Trani, accogliendo la richiesta della Procura, ha emesso un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, eseguita nei confronti di due pluripregiudicati cerignolani per il reato di ricettazione di componenti di veicoli di diversa tipologia oggetto di furto.

L’esecuzione del provvedimento cautelare è l’epilogo di una attività info - investigativa condotta dai finanzieri di Barletta, che hanno anche sequestrato un capannone, nell’area di Barletta, all’interno del quale erano state rinvenute diverse auto di lusso di provenienza furtiva, unitamente a ricambi classificati e stoccati, per un valore complessivo di circa 500.000 euro. Arrestati  in flagranza di reato, durante specifici controlli volti al contrasto del fenomeno dei furti d’auto tristemente radicalizzato nelle aree di Barletta e Andria -  5 soggetti residenti nei comuni di Barletta ed Andria, sorpresi nel tentativo di rubare autovetture.Dall’analisi di alcuni dispositivi digitali  i militari sono riusciti a risalire alla composizione del gruppo criminale e a ricostruirne le modalità operative con cui, dopo aver rubato le autovetture, le nascondevano all’interno del capannone di Barletta per poi smontarle in singoli pezzi di ricambio destinati alla vendita attraverso più canali non legali, tra cui quello e-commerce. Gli indagati rubavano i veicoli, o parti, senza prediligere una fascia oraria del giorno, incuranti di farlo anche alla luce del sole, davanti a cittadini che, davanti alla rapidità dell’azione furtiva e alla spregiudicatezza dei criminali, rimanevano impotenti.

Nel corso delle attività investigative sono stati ritrovati anche diversi congegni elettronici, utilizzati anche per scopi militari, impiegati dalla banda per interferire, decodificare o disabilitare le frequenze delle centraline elettroniche delle autovetture da rubare. Sono state peraltro recuperate ingenti somme di denaro, delle quali gli indagati non ne hanno saputo ricostruire la provenienza.