Vito Tanzi, già in carcere, è accusato di aver chiesto 20mila euro con una videochiamata minacciosa a un padre e suo figlio. Indagini partite dalla denuncia alla Squadra Mobile.
Bari - Eseguita dalla Polizia di Stato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Bari, su richiesta della Direzione antimafia di Bari, nei confronti di Vito Tanzi, un detenuto legato al clan Strisciuglio.
Ritenuto responsabile di una tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso, nei confronti di due persone, padre e figlio, di Bari.
L’attività d’indagine nasce dalla denuncia sporta presso gli Uffici della Squadra Mobile della Questura di Bari dalla vittima, lo scorso mese di agosto, quando ha raccontato di aver ricevuto una videochiamata dal detenuto, che conosceva da diverso tempo, il quale gli avrebbe chiesto la somma di 20mila euro a parziale risarcimento della sua detenzione, addebitabile, secondo quanto riferito, ad una presunta condotta del figlio del denunciante.
Nel corso della videochiamata il detenuto, con toni decisi e minacciosi, gli avrebbe intimato di consegnare la somma a persone di sua fiducia paventando, in caso contrario, di far aggredire suo figlio. Immediate le indagini avviate dalla Squadra Mobile di Bari che la mattina del 22 settembre ha eseguito il provvedimento cautelare direttamente presso il carcere, ove è stata effettuata anche una perquisizione nella cella del detenuto che ha consentito di scoprire un telefono cellulare su cui verranno eseguiti ulteriori approfondimenti.