L’associazione degli operatori del noleggio da diporto replica alle accuse legate agli incidenti in mare: “Serve una regolamentazione chiara e rispetto per chi lavora in sicurezza”.

polignano a marePolignano a Mare - L’Associazione Poseidon, che dal 2016 riunisce oltre 15 titolari di licenza per il noleggio da diporto nelle acque di Polignano a Mare, interviene per chiarire la propria posizione sulle recenti notizie diffuse da alcuni media circa un incidente in mare che avrebbe coinvolto una barca turistica.

“In realtà, l’episodio è avvenuto a Cozze e non a Polignano – spiegano dall’associazione – e ha riguardato un privato cittadino, non un operatore del turismo. Va anche detto che il responsabile ha agito con senso civico, prestando soccorso e avvisando tempestivamente la Capitaneria di Porto. Eppure, ancora una volta, ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo di associare qualsiasi problema in mare ai noleggi da diporto, alimentando una narrazione tossica e profondamente ingiusta. E non si tratta nemmeno dell’unico caso recente – aggiungono – Vi è stato un altro episodio in cui un subacqueo è stato investito da un’imbarcazione, ma anche in quel caso non si trattava di una barca con conducente autorizzato: era un natante a noleggio senza conducente, affidato a persone inesperte. Queste imbarcazioni partono da Mola di Bari o da Monopoli, con soggetti spesso poco esperti e che non conoscono la costa. Evidentemente questo noleggio, privo di responsabilità diretta e vigilanza, andrebbe riformato”.

Poseidon sottolinea come le barche turistiche non siano le uniche a navigare lungo la costa di Polignano. “Ci sono privati, imbarcazioni a noleggio senza conducente, moto d’acqua, e ci sono bagnanti che entrano nelle grotte in maniera pericolosa o si tuffano da scogli vietati – continuano – ma quando qualcosa va storto, la responsabilità mediatica ricade sempre su di noi, che invece rappresentiamo una delle principali attrattive del territorio”.

Al centro delle rivendicazioni dell’associazione vi è l’urgente necessità di una regolamentazione chiara, da anni richiesta e mai realizzata. “Chiediamo un percorso in mare, segnalato con boe, che permetta alle imbarcazioni autorizzate di mostrare in sicurezza le bellezze della costa, come già accade in località turistiche strutturate come Vieste, Peschici o Capri. Non intendiamo interferire con le zone di balneazione, chiediamo solo di poter lavorare nel rispetto delle regole e della sicurezza di tutti”.

Poseidon denuncia, inoltre, la mancata installazione del pontile a San Vito da parte dell’Amministrazione comunale, nonostante fondi già stanziati. “Hanno posato un relitto arrugginito e inagibile, che non può essere considerato un punto di imbarco. Allo stesso tempo, le boe di delimitazione non sono state installate, come invece previsto dalla normativa. Il risultato? Il Comune (ovvero i cittadini) rischia sanzioni e noi lavoriamo in condizioni precarie”. Riguardo al rispetto della legalità, l’associazione è netta: “Siamo la categoria più controllata a Polignano. Ogni giorno subiamo verifiche della Guardia di Finanza su documenti, autorizzazioni e scontrini. Non abbiamo nulla da nascondere: siamo imprenditori del mare, non fuorilegge”.

Infine, anche sul fronte ambientale, Poseidon respinge le accuse che spesso vengono mosse alle imbarcazioni turistiche. “Il Gabbiano Corso non nidifica più sull’isolotto di Polignano da anni. Non certo a causa delle barche – precisano – ma perché l’area non è mai stata protetta adeguatamente da intrusioni delle persone.
Il nostro è un lavoro serio – concludono – che contribuisce in modo significativo all’economia locale e alla promozione del territorio. Non vogliamo privilegi: vogliamo solo regole certe, trasparenza e rispetto. Non siamo un problema, siamo parte della soluzione”.