Undici persone coinvolte nell’indagine su presunti scambi tra appalti e sostegno elettorale. In carcere l’imprenditore Alfredo Barone
Lecce - I finanzieri di Lecce stanno eseguendo l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Angelo Zizzari, su richiesta della Procura salentina, dopo gli interrogatori preventivi del 10 e 11 giugno che hanno riguardato 11 persone.
Accusate a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità di associazione per delinquere in relazione all'inchiesta su presunti favori in cambio di aiuti elettorali. Nessuna misura è stata disposta per l'ex assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci che si era dimesso anche da consigliere regionale durante l'interrogatorio
preventivo. Scelta che si è rivelata vincente e che gli ha evitato, vista la mancanza di esigenze cautelari, l'applicazione di misure.
In carcere, come richiesto dalla Procura, è finito l'imprenditore Alfredo Barone, 69 anni, di Biella (ex sindaco di Parabita), che per i pm Massimiliano Carducci e Alessandro Prontera sarebbe stato il deus ex machina del sistema. Domiciliari per il suo socio in numerosi affari Marino Congedo, 82 anni, di Galatina. Domiciliari per Maurizio Laforgia, ingegnere barese, definito 'faccendiere lobbista' e ritenuto il tramite tra Delli Noci e gli imprenditori. Per altri sono stati disposti i domiciliari o misure interdittive.
Nell'inchiesta sono ricostruiti diversi presunti episodi corruttivi che riguardano non soltanto il Comune di Lecce durante la precedente amministrazione, ma anche i finanziamenti della società regionale Puglia Sviluppo.