Chiusa con un provvedimento di archiviazione la vicenda giudiziaria che aveva coinvolto sindaco, assessori, consiglieri e funzionari

sindaco angelo anneseMonopoli - “Dopo quasi due anni si chiude con l’archiviazione la vicenda giudiziaria che aveva coinvolto il Comune di Monopoli”.

Lo scrive in una nota l’amministrazione, riassumendo quello che è accaduto negli ultimi anni e annunciando l’archiviazione delle accuse a carico di tutti. 
Il 2 agosto 2023 fu notificata  un’informazione di garanzia al sindaco Angelo Annese, agli ex assessori Alessandro Napoletano, Cosima Gentile, Cristian Iaia, Angela Pennetti, Aldo Zazzera, Giovanni Palmisano e Rosanna Perricci, alla Segretaria Generale Christiana Anglana e all’attuale consigliere comunale Pietro Brescia, in qualità di Presidente dell’associazione Quadrosfera.

Le accuse erano abuso d’ufficio, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti. Annese era indagato con il consigliere  di opposizione Pietro Brescia, l’imprenditore Domenico Zaccaria e l’ingegnere Angelo Francesco Fiume per presunti illeciti  relativi all'affidamento di gare e servizi, in particolare l'evento “Aprite le Finestre” di agosto 2022, in cui furono esposte le opere dell’artista monopolitano Nino Brescia, a cura della associazione Quadrosfera, con un contributo economico dell’amministrazione  di 900 euro e l’esenzione dal pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico.

Le indagini riguardarono anche la pista di pattinaggio allestita in piazza Vittorio Emanuele II tra dicembre 2022 e gennaio 2023, nell'ambito del Natale Monopolitano, a cura della ditta Intuizione di Domenico Zaccaria, ex assessore.

Al centro dell'inchiesta anche, l'acquisizione al patrimonio comunale dell’ex scuola delle Ancelle del Santuario.

"Sin dal primo momento abbiamo affrontato questa vicenda con serenità e trasparenza, informando correttamente l’opinione pubblica e le istituzioni sullo stato degli eventi, nel pieno rispetto del ruolo che ci è stato affidato dai cittadini - ha commentato Annese - Abbiamo difeso i nostri diritti, la nostra onorabilità personale e soprattutto il valore dell’impegno pubblico che quotidianamente mettiamo al servizio della nostra comunità. Lo abbiamo fatto con fiducia nel lavoro della magistratura, certi che la verità sarebbe emersa. La verità, anche quando richiede tempo, emerge sempre con forza e chiarezza. Condivido con i cittadini questa gioia, perché non ci hanno mai lasciati soli".