L’ex consigliere regionale, accusato anche di voto di scambio politico-mafioso, è comparso ieri davanti ai giudici per il processo sul fallimento
Bari - E' tornato per la prima volta negli uffici di Palazzo di giustizia, dopo un anno e mezzo dall'arresto nell'ambito della maxinchiesta Codice Interno, l'ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, accusato di voto di scambio politico-mafioso ed estorsione.
Il 26 febbraio 2024 l'avvocato Olivieri fu arrestato (in carcere) assieme a sua moglie, la ex consigliera Maria Carmen Lorusso e il suocero Vito Lorusso (entrambi ai domiciliari). Nell'udienza di oggi, dinanzi ai giudici della seconda sezione del tribunale di Bari, Olivieri (che è ora ai domiciliari) è comparso per essere ascoltato nel processo per il crac della Immoberdan al quale, secondo l'accusa, avrebbe contribuito con una consulenza costata alla società quasi 3 milioni per prestazioni che (sempre secondo la pm Bruna Manganelli) non avrebbe mai fornito.
Ma i tempi lunghi del processo e l'orario pomeridiano hanno permesso solo di ascoltare il consulente di Olivieri, Francesco Ardito, sulla storia della lottizzazione Immoberdan, a Bari, e il conseguente fallimento della società. L'interrogatorio di Giacomo Olivieri è stato così rinviato al 15 ottobre.