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NASCONDONO LA DROGA NELLA SARACINESCA DI UN GARAGE

Sono stati sorpresi mentre nascondevano la droga da spacciare in un incavo di una saracinesca di un garage e sono finiti in carcere. Si tratta di Massimo Livorti, 23enne, già noto alle Forze dell’Ordine e degli incensurati G.T. e P.C., rispettivamente di 21 e 18 anni, tutti di Castellana Grotte. I tre sono stati arrestati nella serata di ieri in quel centro dai Carabinieri della locale Stazione, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

I militari, al fine di dare riscontro ad un’attività info-investigativa avviata da qualche tempo, si sono appostati nei pressi dell’abitazione del 23enne, per osservarne i movimenti. Dopo pochi minuti sono giunti due ragazzi, poi identificati nei due incensurati, i quali, prima di salire sull’abitazione del Livorti, prelevavano un involucro dall’interno di un incavo della saracinesca di un garage, ubicato sotto l’abitazione di quest’ultimo, ma non di sua proprietà. Due ore più tardi, i tre uscivano di casa e dopo essersi guardati intorno, depositavano un involucro nello stesso incavo per poi allontanarsi. A questo punto gli operanti sono usciti allo scoperto e hanno bloccato i tre. Durante le operazioni di controllo, uno di loro ha lasciato cadere per terra una “pallina” di carta stagnola, sperando di passare inosservato. Il gesto, però, non è sfuggito all’attenzione di un carabiniere, che l’ha immediatamente raccolta: conteneva due grammi di hashish. L’ispezione della saracinesca attenzionata ha permesso di rinvenire alcuni involucri di carta stagnola, contenenti complessivamente quasi duecento grammi di hashish, tra cui una quarantina di dosi già pronte per la “vendita”.

La perquisizione estesa presso le rispettive abitazioni, ha consentito il rinvenimento di tre coltelli da cucina, con la lama annerita e sporca verosimilmente di hashish, nonché di numerosi ritagli di carta stagnola, da utilizzare verosimilmente per il confezionamento dello stupefacente. L’operazione, inoltre, ha consentito il sequestro dei cellulari da loro utilizzati, a seguito della cui disamina sono stati riscontrati numerosi contatti fra il trio e presunti acquirenti di stupefacenti, avvenuti prevalentemente tramite sms. I testi, infatti, lasciavano intendere richieste di dosi e luoghi d’incontro per l’”approvvigionamento”

Tratti inevitabilmente in arresto, i tre sono stati poi rinchiusi nel carcere del capoluogo barese

 
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