Il giovane si è tuffato dalla scogliera ma ha battuto violentemente contro gli scogli. Inutili i soccorsi, sotto shock i bagnanti.
Polignano a Mare – Un’altra tragedia segna l’estate pugliese. Un ragazzo di 23 anni ha perso la vita nel pomeriggio di domenica 17 agosto dopo essersi tuffato dalla scogliera di Lama Monachile, la celebre insenatura simbolo di Polignano a Mare.
Secondo le prime ricostruzioni, il giovane siciliano si sarebbe lanciato in mare da un punto particolarmente alto e pericoloso. Durante la caduta ha urtato con violenza contro alcuni scogli affioranti, riportando traumi gravissimi.
Immediati i soccorsi: bagnanti e persone presenti sulla spiaggia hanno tentato di aiutarlo, mentre sul posto sono arrivati gli operatori del 118 e gli uomini della Capitaneria di Porto. Il 23enne è stato recuperato in mare e sottoposto a manovre di rianimazione prolungate.
Il ragazzo è stato trasportato in codice rosso all'ospedale di Monopoli per un grave trauma cranico. All'arrivo al pronto soccorso era in arresto cardiaco. I medici hanno tentato la rianimazione per oltre un'ora, senza esito.
La zona, affollata di turisti e residenti, è stata scossa dalla tragedia. Molti hanno assistito in diretta all’incidente e sono rimasti sotto shock.
Sul luogo sono intervenuti anche i carabinieri per i rilievi del caso e per delimitare l’area. Alcuni testimoni hanno raccontato che il punto del tuffo era già stato segnalato più volte come rischioso per via della presenza di rocce poco visibili sotto il livello dell’acqua.
L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei tuffi dalle scogliere, una pratica molto diffusa a Polignano, soprattutto tra i giovani e durante i periodi di grande affluenza turistica. Nonostante i cartelli di avvertimento e le raccomandazioni delle autorità, ogni anno si registrano incidenti, alcuni purtroppo mortali.
La comunità locale e i turisti presenti si sono uniti in un silenzioso cordoglio per la vita spezzata del 23enne, in una giornata che doveva essere di festa e mare e che si è trasformata in dramma.