Il malore improvviso di Giulia, farmacista di Castellana Grotte, e l’intervento provvidenziale dell’infermiera Mina e dei medici del pronto soccorso di Putignano.
Putignano - Un racconto di paura, gratitudine e riflessione affidato a un post su Facebook. È lì che Giulia, farmacista di Castellana Grotte, ha deciso di condividere l’esperienza vissuta ieri, quando un malore improvviso ha messo seriamente a rischio la sua vita.
Una giornata qualunque, al parrucchiere, si è trasformata in pochi istanti in una corsa contro il tempo. All’improvviso la voce flebile, il respiro che si spezza. Con le ultime forze Giulia riesce a inalare il Ventolin e ad avvisare il marito Franco, impegnato nella farmacia a soli 200 metri di distanza. Intorno a lei, clienti e personale del salone che non esitano a prestare aiuto. Poi l’arrivo del 118, con un’infermiera destinata a rimanere nella memoria della farmacista: Mina.
«Avevo una saturazione tra 60 e 70, ero in codice rosso – racconta Giulia –. Mina ha preso in mano la situazione con professionalità e umanità, senza mai far trasparire il peso della paura».
Il trasporto d’urgenza verso il pronto soccorso di Putignano è stato decisivo. Qui la dottoressa Susca e l’équipe medica hanno stabilizzato le condizioni della paziente, che nel giro di poche ore ha potuto far ritorno a casa. Dalle 15, ora dell’ingresso in ospedale, alle 20, quando è tornata dai suoi cari: «Sì, viva e grata», scrive la farmacista.
Un epilogo positivo che diventa anche spunto di riflessione. Perché l’ospedale di Putignano, distante appena 5 km da Castellana Grotte, è da tempo al centro del dibattito. Con l’apertura del nuovo ospedale di Monopoli-Fasano, molto più lontano, il presidio putignanese rischia un ridimensionamento: dovrebbe rimanere attivo solo il pronto soccorso, ma senza reparti strutturati e ben attrezzati potrebbe non essere in grado di gestire al meglio le emergenze.
«Ho visto da vicino la pressione sotto cui lavorano i professionisti sanitari – aggiunge Giulia –. In una manciata di secondi devono prendere decisioni che valgono una vita. Sono eroi silenziosi».
Il ringraziamento della farmacista va non solo ai sanitari ma anche alle sue collaboratrici, che hanno garantito il servizio di turno della farmacia con professionalità e senso di responsabilità.
Un episodio che, pur terminato nel migliore dei modi, accende i riflettori sull’importanza di garantire strutture di emergenza realmente operative e vicine al territorio. Perché, come dimostra la storia di Giulia, a volte la differenza tra la vita e la morte è questione di minuti.
