Tra i 52 arrestati anche quattro persone legate al traffico di stupefacenti in Puglia. Sequestri per 4 milioni e giro d’affari da 7
PUTIGNANO / MOLA DI BARI – Aveva punti di riferimento anche a Putignano e Mola di Bari, in qualità di centrali dello spaccio, l'organizzazione di narcotrafficanti sgominata all'alba di mercoledì 21 maggio nella maxi operazione condotta tra Italia e Albania dalla Direzione investigativa antimafia di Bari, supportata dalle autorità albanesi e dall’Interpol.
Tra i 52 arrestati Andrea Nicola Buonsante, 40enne titolare di un bar a Mola e ritenuto uno dei promotori dell'associazione: riceveva i grossi carichi di sostanze stupefacenti dall'Albania, li trasportava e stoccava nella sua abitazione per poi distribuirla ai vari pusher. Coinvolti anche la 45enne Annalisa detta "Anna" Ronghi e Cesare Giliberti, di 50 anni, accusati di aver custodito grossi quantitativi di droga nella loro abitazione di Putignano.
Per il gip del tribunale di Bari che ha emesso una delle due ordinanze (quella che riguarda i reati commessi in Italia), Francesco Vittorio Rinaldi, avevano avviato "una attività 'globalizzata', delocalizzata, ancora più redditizia, in quanto capace di massimizzare i profitti, anche avvalendosi stabilmente di strumenti tecnologici all’avanguardia (il cui uso era necessitato anche dalla limitazione degli spostamenti per effetto delle misure anti Covid 19), oltre che di una straordinaria capacità imprenditoriale delle associazioni (ormai vere e proprie holding criminali) e dei loro componenti".
Nel corso dell'operazione sono state scoperte tonnellate di sostanze stupefacenti (eroina e cocaina in particolare) e sequestrati beni mobili e immobili per oltre 4 milioni di euro. Un giro d'affari stimato per 7 milioni.