L’operaio 55enne lavorava per una ditta di tendaggi. La Procura di Trani ha aperto un’indagine per omicidio colposo. Dati allarmanti: 101 vittime sul lavoro nei primi due mesi del 2025.

ambulanzaCorato - Il numero delle "morti bianche" è in continuo aumento e resta ancora un aspetto tragico dello sviluppo industriale e infrastrutturale della Puglia.

Il lavoro si è preso un'altra vita, questa volta a Corato dove un operaio di 55 anni, dipendente di una ditta di tendaggi è morto cadendo da un'altezza di 3 metri.

La Procura di Trani ha avviato un'inchiesta per omicidio colposo a carico del suo datore di lavoro. La vittima, stando ad una prima e parziale ricostruzione dell'accaduto, è precipitata nel vuoto da un'altezza superiore ai tre metri.

La Procura disporrà l'autopsia Sono 101 le vittime in occasione di lavoro nei primi due mesi del 2025, 10 in più rispetto al primo bimestre del 2024 , con un incremento del +11% , che diventa +16% se si devono anche gli incidenti mortali in itinere, per un totale di 138 decessi .

È questo il bilancio elaborato dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre , che continua a monitorare l'andamento del fenomeno infortunistico nel Paese con dati elaborati dall'Inail. Nonostante il calore complessivo delle denunce, l'incremento delle morti bianche evidenzia una tendenza preoccupante. Il fenomeno continua a colpire con maggiore frequenza i lavoratori più anziani e quelli stranieri, e si concentra nei settori storicamente più a rischio. Sono i lavoratori più esperti a pagare il prezzo più alto: l'incidenza di mortalità più elevata si registra nella fascia over 65 (7,7), seguita dai lavoratori con età compresa tra 55 e 64 anni (7,1). Proprio quest'ultima rappresenta anche la fascia con il maggior numero assoluto di vittime sul lavoro: 38 su 101. Il divario di rischio tra lavoratori italiani e stranieri continua ad essere significativo: l'incidenza tra gli stranieri è pari a 8,4 morti per milione di occupati, oltre il doppio rispetto ai lavoratori italiani (3,7). I settori con il maggior numero di vittime in occasione di lavoro risultano essere le attività manifatturiere (12 morti), trasporti e magazzinaggio (12 morti), costruzioni (11 morti) e infine commercio (7 morti)