L’accertamento disposto dalla Procura servirà a stabilire le responsabilità sulla morte della soccorritrice 32enne. Si valuta anche l’ipotesi del coinvolgimento di un secondo veicolo.

funerali fabiana chiarappaTuri  – Prenderanno il via giovedì 11 aprile 2025, gli accertamenti tecnici disposti dalla Procura di Bari sulla moto di Fabiana Chiarappa, la 32enne soccorritrice del 118 morta il 2 aprile scorso sulla statale 172 dei Trulli, e sulla Fiat Bravo di don Nicola D’Onghia, il parroco di Turi indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso.


La pm Ileana Ramundo ha affidato a un consulente tecnico l'incarico di eseguire tutte le verifiche sui mezzi coinvolti, al fine di ricostruire con esattezza la dinamica dell’incidente. Il professionista ha già esaminato il tratto di strada dove Fabiana ha perso il controllo della moto, finendo contro un muretto a secco, prima dell’impatto fatale.

Ora, l’attenzione si concentra sulla compatibilità tra i danni rilevati sulla moto e quelli sull’auto del sacerdote, per verificare se e in che modo ci sia stato un impatto tra i due veicoli.

Don Nicola si è presentato spontaneamente ai carabinieri, accompagnato dai suoi legali, gli avvocati Vita Mansueto e Federico Straziota, sostenendo di non essersi accorto dell’impatto: «Ho sentito un rumore, come una pietra», avrebbe detto.

Tuttavia, nell’ambito dell’indagine non si esclude una seconda ipotesi investigativa: potrebbe esserci stato un secondo veicolo sopraggiunto dopo la vettura del prete, che potrebbe aver causato o aggravato la dinamica dell’incidente.

Le immagini di videosorveglianza, seppur non perfettamente vicine al punto dell’impatto, saranno analizzate per fare luce su questa eventualità.

Intanto, lunedì pomeriggio, nella chiesa Madre di Turi, si sono svolti i funerali di Fabiana, alla presenza di familiari, amici e tanti colleghi del 118, ancora scossi per la tragica perdita.