1BARI: OPERAZIONE ANTIMAFIA DEI CARABINIERI. SGOMINATO CLAN RESPONSABILE OMICIDI, ESTORSIONI, RAPINE, TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA E ALTRO.

Alle prime luci dell’alba, oltre 200 militari del Comando Provinciale di Bari, supportati da un elicottero e da unità cinofile, hanno portato a termine un’importante operazione di polizia che ha consentito di disarticolare il clan “DI COSOLA”, operante principalmente nei comuni di Bari, Adelfia, Capurso, Cellamare, Valenzano, Triggiano e Putignano.

Un gruppo criminale dedito a rapine, agguati e regolamenti di conti, estorsioni, ricettazione e detenzione a porto abusivo di armi, per il controllo del territorio.

31 sono state le ordinanze di custodia cautelare emesse - di cui 30 già eseguite - a carico di altrettanti soggetti, che dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, omicidi, rapine, estorsioni, ricettazione, detenzione e porto di armi clandestine commessi a partire dal 2003 nel capoluogo pugliese e nell’hinterland.

L'operazione conclude una complessa ed articolata attività avviata da tempo dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari e della Compagnia di Triggiano e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che ha consentito di documentare:

1.       l’evoluzione storica del clan Di Cosola, che è riuscito a concretizzare un piano espansionistico talmente efficace da diventare, nell’attualità, la più estesa e temuta organizzazione mafiosa di Bari;

2.      l’intero organigramma del sodalizio, egemone sia nel capoluogo che nella provincia, con indicazione dei fondatori, promotori, organizzatori ed affiliati. In particolare, l’attività ha confermato ed evidenziato il ruolo delle seguenti figure:

-       DI COSOLA Antonio, come capo assoluto del clan;

-       BATTISTA Antonio, ABBINANTE Antonio, MARTINELLI Giovanni e FRAPPAMPINA Teodoro, come reggenti del sodalizio di volta in volta subentranti nella direzione del clan in occasione di arresti dei sodali;

-       MOSCHETTI Gaetano e SERAFINO Francesco, responsabili dei “gruppi di fuoco”.

3.      la responsabilità generale del sodalizio in ordine a decine di fatti di sangue avvenuti nel capoluogo pugliese e nelle aree limitrofe negli ultimi 7 anni, tra cui di recente:

-       l’omicidio del pregiudicato SALATINO Martino, esponente del clan Stramaglia, avvenuto in pieno centro ad Adelfia, nella tarda mattinata del 10 agosto 2008, ad opera di un commando armato composto da FOGGETTI Antonio e MARINO Giulio, killers del clan Di Cosola, tratti in arresto dai Carabinieri in esecuzione del provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso il medesimo giorno dalla DDA di Bari e condannati in I° grado a 30 anni di reclusione dalla Corte di Assise di Bari con sentenza emessa il 22 aprile 2010;

-       il tentato omicidio del pregiudicato TRITTA Vito, esponente del clan Parisi, avvenuto in Cellamare il 17 febbraio 2009, reo di non aver pagato di partite di cocaina, ad opera di un commando armato composto da MOSCHETTI Gaetano, CHIUMARULO Vito, D’ADDARIO Stefano e POLIGNERI Michele, killer del clan “Di Cosola”, arrestati dai Carabinieri e condannati in I° grado dal GUP del Tribunale di Bari con sentenza emessa il 9 aprile 2010 con pene oscillanti dai 10 ai 6 anni di reclusione;

-       il ferimento di BUSCO Mario, pregiudicato, avvenuto in Capurso (BA) il 6 lug 2006;

-       l’omicidio di MAZZILLI Nunzio, detto “Testone”, esponente del clan Parisi, avvenuto in Capurso il 26 giugno 2009.

I gravi fatti di sangue sono risultati, a seguito di un approfondito ed analitico esame d’insieme nonchè dall’acquisizione del copioso materiale d’indagine, facenti capo ad un unico disegno criminoso e ad un’unica matrice delinquenziale attribuibile all’ala stragista dei Di Cosola che mirava all’acquisizione di nuovi territori da sottoporre ad assoggettamento mafioso;

4.      l’attività del clan Di Cosola anche all’interno delle Case Circondariali di Bari, Lecce e Foggia, concretizzatasi in prevaricazioni ed atti di proselitismo verso i detenuti appartenenti ad altre compagini criminali. A tal riguardo, di straordinario valore probatorio, è il sequestro di un manoscritto riportante i rituali di camorra, operato dai Carabinieri il 10 luglio 2007 nei confronti di uno dei fratelli di Di Cosola Antonio, esponente di spicco dell’omonimo clan, all’interno della cella di pertinenza presso la Casa Circondariale di Lecce;

5.      la contestabilità, per il reato di associazione mafiosa, delle aggravanti della (ampia) disponibilità di armi e dello sfruttamento dei minori nella commissione di delitti; per il reato di traffico di sostanze stupefacenti, per aver, in qualità di gruppo criminale organizzato, commesso il reato in più Stati, e quindi, pianificato, diretto, e/o controllato l’importazione di ingenti quantitativi di stupefacenti dall’Olanda nel territorio nazionale. A tal proposito rileva evidenziare un maxi sequestro di 9 kg di cocaina effettuato in Germania il 2 ottobre 2009 dai Carabinieri in collaborazione con la polizia tedesca con arresto di due corrieri baresi provenienti dall’Olanda;

6.      l’insorgenza e lo sviluppo del contrasto armato tra il clan Di Cosola ed i sodalizi Strisciuglio e Parisi/Stramaglia. In tale contesto, la sera del 28 ottobre 2009, i Carabinieri  riuscirono a sventare un accurato progetto di omicidio in danno di esponenti del clan Strisciuglio di Carbonara, facendo irruzione in un casolare di Ceglie del Campo, ove traevano in arresto 5 affiliati al clan Di Cosola e sequestravano un arsenale di armi, tra cui una mitraglietta Skorpion, due pistole, svariato munizionamento, tre motocicli di grossa cilindrata, caschi protettivi, passamontagna e guanti in gomma, mentre il 17 novembre 2009 riuscirono a localizzare, all’interno della villa confiscata a Di Cosola Antonio, a circa 1 mt di profondità nel sottosuolo, un ulteriore arsenale composto da un mitragliatore di fabbricazione cinese,  una pistola con matricola abrasa, svariato munizionamento da guerra, giubbotti antiproiettile, passamontagna e maschere di carnevale.

L’attività di contrasto al clan è rafforzata dall’esecuzione, nel tempo, di provvedimenti restrittivi in danno di affiliati al medesimo sodalizio, tra cui il provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla DDA di Bari ed eseguito dai Carabinieri il 5.12.2009 nei confronti di 8 appartenenti al gruppo di fuoco del clan Di Cosola.

I numeri dell’operazione:

- 39 capi d’imputazione relativi a singole fattispecie delittuose di cui all’art.73 DPR 309/90;

- 5 capi d’imputazione relativi a detenzione e porto di armi clandestine;

- 1 capo d’imputazione relativo a due rapine a mano armata in danno di esercizi commerciali (supermercato “la Girandola” di Carbonara e distributore carburanti Erg di Valenzano);

- 1 capo d’imputazione relativo a più episodi di estorsione in danno di imprenditore campano, operante nel settore dell’allestimento di strutture luminose nella frazione di Ceglie del Campo in occasione delle manifestazioni in onore della SS. Maria del Butterrito, costretto a versare tangenti per la c.d.“protezione”;

- 200 Carabinieri impiegati per le catture, con ausilio di unità cinofile, eliportate ed artificieri.

ELENCO DELLE PERSONE ARRESTATE:

 

1. Abbinante Antonio, cl. 65, Bari;

2. Battista Antonio, cl. 70, Ceglie del Campo;

3. Cannone Donato, cl. 72, Valenzano

4. Cannone Vincenzo, cl. 79, Valenzano;

5. Chiumarulo Vito, cl. 78, Adelfia;

6. D’addabbo Eugenio, cl. 82, Capurso;

7. D’addario Stefano, cl. 85, Adelfia;

8. De Giosa Gaetano, cl. 86, Ceglie del Campo;

9. Di Cosola Antonio, cl. 54, Ceglie del Campo;

10. Filipponio Antonio, cl. 86, Valenzano;

11. Frappampina Teodoro, cl. 68 Carbonara;

12. Giannini Vito Antonio, cl. 79, Cellamare ;

13. Giordano Vito, cl. 91, Adelfia;

14. Grassi Biagio, cl. 77, Putignano;

15. L.M., cl.85, Capurso, incensurato;

16. Manzari Nicolangelo, cl. 83, Triggiano;

17. Martinelli Giovanni, cl. 67, Ceglie del Campo;

18. Mastrolonardo Luca, cl. 86, Bari;

19. Moschetti Gaetano, cl. 84, Capurso;

20. Partipilo Corrado, cl. 81 Bari;

21. Petrato Luigi, cl. 81, Capurso;

22. Roberto Antonio, cl. 76, Capurso;

23. Schiavone Luigi, cl .86, Adelfia;

24. Schiavone Rocco, cl. 88, Valenzano;

25. Serafino Francesco, cl. 84, Adelfa;

26. Serafino Francesco, cl. 75, Adelfia;

27. Poligneri Michele, cl. 88, Triggiano;

28. Labellarte Pellegrino, cl. 74, Ceglie del Campo.

 

1. D’addabbo Nicola Antonio, cl. 87, Capurso (arresti domiciliari);

2. C.P., cl. 85, Adelfia, (obbligo di dimora).

 
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