In collaborazione con 2Cinforma
Le pratiche sono state inscatolate e sono pronte per essere trasferite a Rutigliano
Putignano Ba – Come preannunciato, sono cominciate ieri mattina le operazioni “sgombero” del Tribunale di Putignano. Il decreto di chiusura che indicava la data dell’11 settembre ha avuto regolarmente seguito, nonostante i ricorsi e la protesta in atto da parte di avvocati e sindaci.
Protesta che contesta la decisione del Ministero della Giustizia “La nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero”) perché non pare fondata su ragioni economiche che si traducano verosimilmente in una qualche forma di risparmio e perché non pare sia stata operata una adeguata concertazione con le amministrazioni locali.
Riportiamo la dichiarazione contenuta in una nota del deputato pugliese del Movimento 5 Stelle, Giuseppe L’Abbate: “La sede di Rutigliano – dichiara L’Abbate – è composta dalla nuova struttura, che resterebbe destinata al contenzioso già esistente, e la vecchia ala che, invece, sarebbe destinata a quello delle sezioni soppresse di Monopoli e Putignano. La sala interrata, attualmente utilizzata come archivio, diverrà sala d’udienza.
Si prevedono notevoli spese per adeguare la struttura e, considerati i tempi dei trasferimenti dei fascicoli, la necessità di riorganizzare il ruolo, rifissare le udienze, notificare i provvedimenti di rifissazione delle cause, si rischia di fermare le cause per almeno due anni, concretizzando una interruzione di pubblico servizio in palese violazione della Costituzione.
Se sono sicuri di risparmiare sui fitti e sulle bollette, vedremo se lo Stato ci rimetterà in termini di risarcimento ex-legge Pinto visto che adesso, con tutte le sezioni distaccate aperte, una sentenza del Tribunale (ossia di primo grado rispetto ai tre gradi previsti) arriva, in media, dopo circa 6-7 anni.