A Putignano la TARSU più cara di quella di Milano. I cittadini puntano il dito sul metodo e le incongruenze del nuovo servizio. Ecco le 10 domande che attendono risposte chiare è soluzioni definitive

Differenziata_mastelli_pieniDifferenziatacarrellati_ingombrantiPutignano Ba – A pochi giorni dall’avvio del nuovo servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, il coro di proteste da parte dei cittadini insoddisfatti e disorientati continua a levarsi alto e fragoroso.

Non è tanto la raccolta differenziata come principio ad essere contestata, quanto modalità e termini di concezione ed esecuzione del servizio che non convincono affatto gli utenti e stanno rivelando lacune sempre nuove. E non c'è da stupirsi che il cittadino sia critico ed esigente, soprattutto se si tiene conto che a Putignano, abbiamo la TARSU più cara di quella di Milano.

Un esempio? A Milano per un’abitazione di 100 mq, la tariffa è €2,60 a metro quadro; per uno di 160 mq o 200 mq è sempre €2,60 al metro quadroA Putignano per un’abitazione di 101 mq si pagano €2,48 al metro quadro, per uno di 160 mq si pagano €3,00 al metro quadro….  Questo perché l’idea della suddivisione delle superfici in scaglioni ai fini del calcolo dell’imposta, pare che esista solo a Putignano, o quanto meno non abbiamo notizie di un simile criterio nei Comuni da noi censiti.

Ecco le domande più diffuse con le quali i cittadini puntano il dito verso l’amministrazione comunale e la ditta appaltatrice.

1)     Perché la differenziata è partita nonostante il nuovo centro di raccolta non sia ancora in funzione (Peraltro non è passato inosservato il pericoloso ingresso posizionato in prossimità di un rondò stradale) e sono state ridotte proprio adesso le ore di apertura di quello vecchio?

2)     Perché sono stati eliminati repentinamente tutti i cassonetti stradali (mentre si era parlato di eliminazione progressiva) e non si provveduto a lasciare un cartello con indicazioni sul da farsi al loro posto?

3)     Perché la differenziata è partita così drasticamente nonostante non siano stati ancora implementati i cestini portarifiuti stradali e i contenitori dell’alluminio?

4)     Perché non appena il servizio è partito e in piena “bufera” da differenziata il numero verde a smesso di funzionare?

5)     Chi deve provvedere a mettere fuori e dentro il portone di carrellati condominiali?

6)     Perché viene consentito il posizionamento dei carrellati su marciapiedi strettissimi che  limitano o impediscono il passaggio di pedoni, mamme con passeggini, disabili?

7)     Se il condominio è responsabile del contenuto del proprio carrellato, chi risponde o chi vigila nel caso nel carrellato vengano introdotti rifiuti non idonei da parte di terzi?

8)     Perché che possiede un box o una rimessa e paga regolarmente l’imposta TARSU, non può avere un kit o un mastello per il conferimento dei rifiuti?

9)     Perché i bar devono esporre in pieno giorno fuori dal proprio esercizio, oltre l’organico, i sacchi per conferimento di plastica, catone e vetro?

10) Dove sono le vasche di raccolta per i residenti nell’agro e perché essi devono per forza eseguire il compostaggio e non possono conferire anche l’organico come gli altri?

Per ora di quesiti alla pubblica amministrazione o a chi di competenza ne sottoponiamo solo 10, ma a leggere i commenti a margine degli articoli e a giudicare dalle testimonianze raccolte in strada, ce ne sarebbero molti altri. Siamo ansiosi di poter offrire adeguate risposte ai nostri lettori.

 
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