Presentati i primi risultati degli esperimenti condotti da Space Pioneers con il Politecnico e l’Università di Bari
Castellana Grotte - Si sono concluse con successo le missioni di simulazione spaziale CARE-1 e CARE-2, condotte nelle Grotte di Castellana dall’associazione no-profit Space Pioneers, con il supporto del Politecnico di Bari, dell’Università di Bari, e di numerose agenzie e istituzioni internazionali.
Per due settimane, i ricercatori Tommaso Tonina (comandante delle missioni e presidente di Space Pioneers) e Andrea Rubino (mission manager e space engineer pugliese) hanno vissuto in una diramazione non turistica delle grotte, conducendo sette esperimenti scientifici in condizioni di isolamento e assenza di luce, per simulare la vita e la ricerca in ambienti lunari.
I risultati scientifici
Durante la permanenza nel sottosuolo castellanese, i due volontari hanno sperimentato la crescita di piante in terreno lunare simulato e la coltivazione di microalghe in scarsità d’acqua, la prova di tute veicolari progettate per muoversi in microgravità, la nutrizione con cibo liofilizzato e il monitoraggio degli effetti dell’isolamento prolungato.
Per la prima volta nella storia, è stata testata l’inoculazione di regolite lunare artificiale con funghi del genere Trichoderma, per rendere fertile il suolo lunare: un passo decisivo verso la possibilità di coltivare piante fuori dal pianeta.

Le parole delle istituzioni
Alla presentazione dei risultati, svoltasi al Museo Speleologico Franco Anelli, hanno partecipato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Castellana Grotte Domi Ciliberti, il presidente delle Grotte di Castellana srl Serafino Ostuni, il direttore del Comitato Scientifico Alessandro Reina, il rettore del Politecnico di Bari Umberto Fratino e la prof.ssa Anna Colaleo dal Dipartimento di Fisica UniBa. Alla presentazione dei risultati hanno partecipato anche le classi quinte del liceo "Majorana-Laterza" di Putignano, indirizzo scientifico e scienze applicate, che hanno avuto poi modo di intervistare i ricercatori e gli ospiti e dopo l'incontro visitare la sede della missione.
“In Puglia stiamo formando gli ingegneri aerospaziali e gli scienziati del futuro – ha dichiarato Emiliano –. Le Grotte di Castellana dimostrano che la ricerca scientifica e la passione per l’innovazione possono trasformare il nostro territorio in un laboratorio di eccellenza, anche per le missioni spaziali.”
“Le Grotte non sono solo un sito turistico, ma un patrimonio scientifico e culturale – ha aggiunto il sindaco Ciliberti –. Questo esperimento è un orgoglio per la comunità e un investimento sul futuro.”
“Queste missioni aprono le porte all’internazionalizzazione scientifica delle Grotte – ha sottolineato il direttore scientifico Reina –. L’ambiente naturale qui può diventare un laboratorio permanente per la ricerca.”
Un laboratorio naturale unico al mondo
Le Grotte di Castellana, per le loro caratteristiche morfologiche e climatiche, si sono rivelate perfette per testare tecnologie e protocolli destinati alla sopravvivenza autonoma in ambienti estremi, con possibili ricadute anche per la salute e la vita sulla Terra.
Le missioni CARE (Commercial Astronaut Research for Earth) sono state un banco di prova internazionale per nuove tecnologie in ambito spaziale e biotecnologico.
Il progetto è sostenuto, tra gli altri, da ASI, AEB, REA Space, SolSys Mining, Tiberino, Protezione Civile Regione Puglia, Politecnico di Bari e Università di Bari Aldo Moro.

