Un «errore di calcolo» nelle delibere tariffarie 2022-2023 e 2023-2024 costringerà l’Acquedotto Pugliese (Aqp) a restituire ai cittadini pugliesi circa 28 milioni di euro.

acquedotto puglieseBari - Lo ha stabilito il TAR – la sentenza si concentra sul metodo con cui l’Autorità Idrica Pugliese ha inserito la storica sede Aqp di via Cognetti (Bari) nel patrimonio regolatorio, gonfiando il valore riconosciuto in bolletta (la valutazione patrimoniale della sede storica dell’Aqp ha inciso sulla determinazione delle tariffe in bolletta).

Cosa dice la sentenza

  • Il Tribunale amministrativo ha annullato gli aumenti applicati nel 2023 e i relativi conguagli: l’extra-costo finirà in rimborso automatico sulle prossime fatture.
  • Secondo i giudici, l’inclusione del palazzo storico tra gli “asset rideterminabili” ha alterato il prezzo finale dell’acqua, violando i criteri definiti dall’Autorità nazionale di regolazione (Arera).

Le reazioni

  • Aqp giudica la decisione «sbagliata» e annuncia ricorso al Consiglio di Stato, ma intanto deve predisporre il piano restituzioni.
  • Il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, parla di «figuraccia istituzionale» e ha chiesto un’audizione urgente in I e V Commissione per ascoltare Regione, Autorità Idrica e vertici della società: «Vogliamo sapere come sia stato possibile e quando arriveranno i soldi sulle bollette».

Quanto vale il rimborso

Le stime tecniche parlano di 7-10 euro a utenza domestica per il 2023, con importi maggiori per famiglie numerose o attività produttive. Il conguaglio dovrebbe comparire entro fine anno, salvo sospensive in appello.

Gli scenari

Il caso riaccende il dibattito sulla governance dell’acqua in Puglia: l’opposizione chiede maggiore vigilanza sulle tariffe, mentre le associazioni dei consumatori auspicano tempi rapidi per i ristori e l’apertura di un tavolo permanente di confronto con Arera.