L’amministrazione promette il “contenimento delle spese”. Il Sindaco Vinella: "costerà all’Ente soltanto 91mila euro in più salvo altri aumenti dei costi di conferimento...".Tradotto: i putignanesi dovranno di nuovo mettere mano al portafoglio

Rumma PutignanoPutignano Ba - In tutto 3mila mastelli per il porta a porta nell’agro, 75 bidoni intelligenti (rumma) che si apriranno con una tessera ad hoc e il software per la tariffazione puntuale. Sono questi gli acquisti fatti con fondi del pnrr dalla ex amministrazione Laera con l’obiettivo di potenziare il sistema di raccolta differenziato dei rifiuti che già si attestava attorno al 75%.

Tuttavia e intuibile che “potenziare” non significa allo stesso tempo “risparmiare”. E infatti i cittadini oltre a cercare di districarsi fra le nuove incombenze previste dalle modifiche al servizio si chiedono: ma quanto ci costerà? La locale amministrazione promette rincari di solo il 2,4% in più (circa 91mila euro) e senza gravare sulle utenze dell’agro che, com’è noto, pagano attualmente una tariffa scontata del 30%. Ma allora la domanda è: il nuovo servizio nell’agro sarà a carico delle altre utenze che già pagano la tariffa piena?

Analizzando i fatti, va altresì considerato che da quando il sistema di raccolta differenziata è stato adottato nella nostra città, è risultato subito palese che il “porta a porta”, per via della capillarità del servizio, è decisamente quello più costoso. Infatti inizialmente la previsione per raggiungere capillarmente anche le residenze dell’agro era di un aggravio dei costi del servizio pari a 245mila euro (+8% sulla Tari). Un calcolo fatto probabilmente per difetto che non tiene conto dei continui e incombenti aumenti dei costi di conferimento e degli adeguamenti annuali Istat pure previsti.

Va ricordato infatti che a luglio dello scorso anno, per coprire l’aumento reale dei costi di gestione dei rifiuti pari a 400mila euro, fu utilizzato l’avanzo di bilancio comunale vincolato e nel contempo avevano fatto da ammortizzatore agli aumenti dei costi conferimento imposti dall’Ager Puglia, circa 45mila euro di finanziamento regionale.

Guardando cioè la previsione reale sugli aumenti del costo di igiene urbana sulla quale si dibatteva in consiglio comunale nel 2023, il servizio si prevedeva passasse da 4,5 milioni di euro a circa 5,4 milioni di euro per il 2024, con aumento netto in previsione di oltre il 20%. L’amministrazione in sostanza, tampona gli aumenti, utilizzando altre risorse pubbliche provento sempre e comunque della tassazione a carico dei cittadini contribuenti.

Sulla base di tali osservazioni è plausibile pensare che anche quest’anno la giunta guidata dal sindaco Vinella dovrà adoperarsi parecchio per il “contenimento” degli aumenti tari.

La risposta del sindaco Vinella.
Bisogna partire con un chiarimento necessario: le tariffe TARI 2025 sono state definite dal Piano Economico Finanziario 2024-2026, approvato dalla precedente amministrazione, che già conteneva aumenti.

Il nuovo sistema di raccolta rifiuti quindi, così come riformulato dalla mia amministrazione, non porterà ulteriori aumenti alla tassa attuale, sia nel centro urbano sia nell’agro - agro che, a sua volta, continua a prevedere una tariffa ridotta nonostante il nuovo servizio porta a porta. A dirla tutta, costerà all’Ente soltanto 91mila euro in più sui costi attuali, ossia 154mila euro in meno rispetto ai 245mila euro preventivati per il servizio dall’amministrazione precedente.

Purtroppo questo risparmio potrebbe non corrispondere però a un risparmio effettivo sulla tariffa TARI dei prossimi anni, perché in realtà il servizio raccolta rifiuti è sempre meno controllato dalle scelte che effettuano i comuni, e i suoi costi dipendono principalmente da scelte nazionali e regionali che si stanno ridefinendo proprio in queste settimane.

In sostanza, pur nella più ottimistica delle ipotesi, per piccolo o grande che sia, certo è che l’aumento della tari graverà ancora sull’utenza locale, peraltro già pressata dal caro bollette. Un boccone difficile da digerire vista la promessa fatta all’avvio della raccolta differenziata ai contribuenti di far pagare meno a chi “differenzia” meglio.