La Procura di Bari ha disposto una consulenza tecnica per l’11 aprile. Il prete indagato sostiene di non essersi accorto dell’investimento. Oggi pomeriggio i funerali nella chiesa Madre di Turi.

a sx fabiana chiarappa dx don nicola d onghiaTuri - Sarà una perizia tecnica, disposta dalla Procura di Bari, a fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente che la sera del 2 aprile è costato la vita a Fabiana Chiarappa, 32enne soccorritrice del 118 e giocatrice di rugby. L’incidente è avvenuto lungo la statale 172, nel tratto tra Turi e Putignano.

Il pubblico ministero Ileana Ramundo, titolare del fascicolo, ha affidato a un consulente l’incarico di verificare la compatibilità tra la moto guidata da Fabiana e la Fiat Bravo di don Nicola D’Onghia, il parroco di Turi indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso.

Secondo quanto riferito dal sacerdote ai suoi legali, non si sarebbe accorto di aver investito qualcuno: avrebbe avvertito solo un rumore, “come una pietra”, proveniente dalla parte inferiore dell’auto. Poco dopo si sarebbe fermato in una stazione di servizio per verificare cosa fosse accaduto. Le telecamere di videosorveglianza del distributore lo avrebbero infatti ripreso mentre ispeziona la vettura.

La Procura attende ora l’esito della perizia, prevista per l’11 aprile, per comprendere con maggiore certezza responsabilità e dinamica dell’incidente.

Nel frattempo, la comunità si prepara a dare l’ultimo saluto a Fabiana: i funerali si celebreranno oggi alle ore 16 nella chiesa Madre di Turi, in un clima di profonda commozione.