A pochi giorni all’avvio del Carnevale 2017, non si conosce l’entità dei contributi che gli organizzatori delle manifestazioni carnevalesche riceveranno dallo Stato

Pfarinellautignano Ba - La denuncia arriva dall’Associazione Carnevalia, che raggruppa i maggiori Carnevali italiani, tra cui quello di Purtignano, di cui si fa portavoce Maria Lina Marcucci nella sua veste di presidente dell’Associazione, oltre che presidente del Carnevale di Viareggio. Un ritardo e una lungaggine inaccettabili.

Dopo oltre 12 mesi dalla scadenza dei termini per la presentazione delle domande (7 dicembre 2015), il Dipartimento Turismo ha reso noto solo l’elenco dei Carnevali ammessi al finanziamento nell’ambito del Bando MIBACT per la concessione dei contribuiti per la promozione dei Carnevali storici, ma ad oggi non si conosce l’entità dei contributi che saranno destinati a ciascun organizzatore tra quelli ammessi al Bando e che sono finalizzati all’edizione 2016 del Carnevale.

Il Carnevale è un settore dell’industria culturale e turistica italiana che contribuisce in maniera significativa all’economia italiana sia in termini di fatturato che in termini occupazionali – prosegue Maria Lina Marcucci. E se da un lato plaudiamo all’iniziativa del Governo per aver previsto, la prima volta nel 2015, un finanziamento finalizzato alla valorizzazione dei Carnevali storici, dall’altro non possiamo trattenerci dal manifestare l’assoluto malcontento nel constatare che ad oggi, trascorsi oltre dodici mesi dalla scadenza del Bando che - ripetiamo - era finalizzato al finanziamento dell’edizione 2016, ancora non si conosca l’entità del finanziamento assegnato ai progetti presentati e quindi ai singoli Carnevali. Così come non ci è dato di sapere se il finanziamento è da considerarsi una tantum o fa parte di un progetto di lungo termine, come era stato annunciato, finalizzato alla valorizzazione delle tradizioni culturali dei Carnevali.

L’associazione Carnevalia raggruppa ad oggi i Carnevali di Venezia, Viareggio, Fano, Putignano, Cento, Santhià, Ivrea, Treviso, Borgosesia, Acireale, Sciacca, Manfredonia,  Foiano della Chiana, San Giovanni Valdarno, Gambettola, Avola, Cantù, Castelnuovo di Sotto.

Nasce con l’intento di realizzare una rete di collaborazioni tra gli organizzatori dei Carnevali italiani, per tutelare e salvaguardare il patrimonio culturale legato ai Carnevali italiani attraverso un tavolo permanente di confronto tra gli organizzatori teso a sostenere lo sviluppo e una maggiore promozione all’estero degli eventi carnevaleschi italiani - vuole soprattutto essere un appello affinché il Carnevale entri a far parte, a pieno titolo, dei settori destinatari di finanziamenti da parte dello Stato.

Ci auguriamo che il Governo voglia presto riconoscere le specificità di questo settore e disciplinarlo con misure ed azioni stabili e consolidate che permettano di entrare a pieno titolo tra le iniziative che fanno grande il settore turistico e culturale del nostro Paese.