La delibera regionale non rispetta il Decreto Ministeriale che prescrive la costituzione di una rete ospedaliera territoriale omogenea. Convocato per domenica 13 marzo 2016, ore 10,30, nell’auditorium della scuola Stefano Da Putignano, un consiglio comunale congiunto di ‘opposizione al piano di riordino ospedaliero’

PuPutignano_-_Mobilitazione_Ospedale_-_Sindaci_lowtignano Ba - Una conferenza dei sindaci; un documento-petizione salva ospedale da inoltrare anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero della Salute; un consiglio comunale congiunto; un possibile ricorso al tribunale amministrativo contro l’ultimo piano di riordino della rete ospedaliera. 

 

 

 

Questa in sintesi l’azione messa in campo dagli otto sindaci del territorio a difesa dell’ospedale S. Maria degli Angeli di Putignano a cui fanno riferimento. Come è noto, il piano declassa il Santa Maria degli Angeli a ospedale di base, prospettandone nell’immediato la chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia, nonché la definitiva <<disattivazione>> del nosocomio quando sarà realizzato il nuovo stabilimento tra Monopoli e Fasano.

Come annunciato nel corso della mobilitazione generale dello scorso 2 marzo, il sindaco di Putignano Domenico Giannadrea, con i sindaci dei comuni che afferiscono al presidio ospedaliero putignanese, hanno messo a punto un nuovo documento che contrasti quanto stabilito dal recente piano di riordino della rete ospedaliera pugliese e che sarà accompagnato da una raccolta firme dei cittadini. L’obiettivo da perseguire non è infatti solo quello di salvaguardare il reparto di ostetricia, ma di riaffermare per il S. Maria degli Angeli, lo status e l’efficienza di un ospedale di primo livello.

Le comunità della bassa Murgia Putignano, Noci, Gioia del Colle Castellana Grotte, Turi, Alberobello, Locorotondo, San Michele di Bari, Conversano, ecc. contano una popolazione complessiva di oltre 220mila abitanti, oltre i flussi turistici estivi. Pertanto ai sensi del DM 72016 hanno il pieno diritto di essere servite da un ospedale del primo livello ubicato in posizione baricentrica è raggiungibile da ogni parte in tempi brevi.

La delibera adottata dalla Giunta regionale pugliese invece, contraddicendo il principio di ‘rete ospedaliera territoriale omogenea’, disposto dal decreto ministeriale a cui si ispira, accentra infatti nella città capoluogo un esorbitante offerta di ospedali ad altissima qualificazione, penalizzando gravemente l'intero bacino d'utenza della Bassa Murgia, riducendo persino a ospedale di base del suo ultimo presidio sanitario pubblico, ovvero il Santa Maria degli Angeli di Putignano.

Il nuovo ospedale di Monopoli-Fasano sarà irraggiungibile con mezzi pubblici da ben tre comuni: Alberobello, Locorotondo e Gioia. Per altri sei comuni i tempi di percorrenza superano i 115 minuti. Partendo da altri 3 comuni si superano gli 80 minuti.

Ospedale_-_distanze_dal_nuovo_stabilimento_Monopoli_-_Fasano

Addirittura, fatto assai più grave, all'articolo 6 del regolamento di riordino si arriva a prevedere la disattivazione dell'attuale stabilimento di Putignano oltre a quelli di Monopoli e Fasano come conseguenza dell'erezione del cosiddetto nuovo ospedale del Sud-Est barese tra Monopoli e Fasano. Un’azione di opposizione congiunta e concreta  dunque quella compulsata dai  comuni della Bassa Murgia, avverso la delibera di Giunta regionale numero 161/2016, con l’annunciato ricorso alla giustizia amministrativa, nel caso in cui alla definitiva stesura del regolamento del piano di riordino non trovasse accoglimento la legittima istanza di classificare e dotare come ospedale di primo livello il Santa Maria degli Angeli di Putignano.

Il documento, oltre che a tutte le amministrazioni comunali interessate, sarà inviato per conoscenza anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri al Ministero della Salute e al Consiglio Regionale della Puglia.

 
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