Il Comune di Putignano ha varato una manovra tributaria di contenimento delle tasse che nel complesso, peseranno sui cittadini per meno del 4% in più rispetto all’anno scorso

Putignano_vista_foto_Gugro07Putignano Ba - Nel bilancio di previsione 2014 infatti, si leggevano entrate tributarie per 16,5 milioni di euro. In quello appena approvato del 2015, sono salite a 17milioni e dispari. Circa 600mila euro in più.

Ciò nonostante la giunta, è riuscita a limare le aliquote Tari; a bilanciare Imu e Tasi, incrementando soltando l’addizionale Irpef comunale. In altre parole sulle tasche dei putignanesi, soprattutto le fasce più deboli della popolazione, peseranno leggermente meno le cartelle sui rifiuti e sui cosiddetti servizi indivisibili, mentre pagherà leggermente di più chi percepisce un reddito.

TARI.

I proventi dei materiali riciclati della raccolta differenziata per quasi 50mila euro e la diminuzione dei costi sostenuti per le bonifiche, hanno permesso di ribassare leggermente le aliquote Tari, anche se i maggiori benefici vanno alle utenze non domestiche. Tra i destinatari di uno sconto del 50%, i pensionati over 65 con reddito isee fino a €15.000,00 e i nuclei familiari a basso reddito con un invalido civile; riduzione del 5% per chi usa la compostiera. Riduzioni del 75% per esercizi commerciali e artigianali del centro storico; del 50% per associazioni e partiti politici; del 30% per  ristoranti e pizzerie.

Inoltre è stato approvato un sistema di premialità per chi conferisce presso il centro comunale di raccolta: al raggiungimento di 50 punti, darà diritto a 10 euro di sconto. Ogni 25 punti in più si otterranno ulteriori 5 euro di sconto, fino ad un massimo di 250 punti per 50 euro di sconto). <<Eliminando i costi dei servizi aggiuntivi di igiene urbana per circa 360mila euro l’anno, per ripulire i rifiuti abbandonati da coloro che ancora non si adeguano alla differenziata, avremmo potuto applicare un ulteriore riduzione sulle tariffe Tari>>. Così il sindaco Giannandrea interpellato in merito.

TASI.

L’anno scorso era stata applicata indistintamente l’aliquota base (1 per mille) per tutte le categorie. Quest’anno il consiglio comunale ha deliberato la riduzione dell'aliquota allo 0,5 per negozi, botteghe, laboratori arti e mestieri (spesso sfitti o inutilizzati), nonché e per i fabbricati rurali strumentali iscritti nella rispettiva categoria. Quest’ultima per agevolare gli imprenditori agricoli già gravati dalla nuova Imu agricola. Sale al 2,5 per mille invece l’aliquota per i fabbricati destinati ad attività commerciali e industriali,  che possono però dedurre interamente questa tassa dai costi di esercizio. L’inquilino a cui spetta il 10% della TASI, non deve versare il tributo quando l'imposta complessiva dovuta è inferiore ai 12 euro.

IMU.

Il Comune di Putignano ha mantenuto invariata l’aliquota al 4,5 per mille per l’abitazione principale e relative pertinenze (A1, A8, A9), l’aliquota al 2 per mille per i fabbricati rurali ad uso strumentale e l’aliquota al 9,60 per mille per tutti gli altri immobili. Per attenuare il peso dell’IMU sui terreni agricoli, l’amministrazione Giannandrea ha determinato una riduzione dell'aliquota, portandola al 6,60 per mille. In virtù dell'aumento sulla Tasi, l’ente locale ha ridotto all’8,10 per mille l’aliquota per gli immobili di categoria D. Confermata anche la detrazione dei 200 euro per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali.

ADDIZIONALE IRPEF.

L’unico aumento sostanziale operato dall’amministrazione Giannandrea è quello dell’addizionale comunale all’IRPEF, che passa dal’ 0,50% allo 0,65% (il massimo applicabile è lo 0,80%), esentando i soggetti con redditi imponibili fino a 10mila euro. L’incidenza procapite prevista è di circa 15-20 euro in più all’anno.

Si tratta di una scelta virtuosa, tenuto conto che l’amministrazione non solo dovrà fare a meno dei trasferimenti statali (€567.915,00 nel 2014), ma addirittura sarà il Comune che quest’anno dovrà elargire allo Stato la somma di €65.238,92 per il cosiddetto <<Fondo di Solidarietà>>. Il tutto facendo contestualmente fronte ai tagli imposti dal governo centrale  per la <<spending review>>, che quest’anno costringeranno l’ente a ridurre la spesa pubblica di almeno 230mila euro, rispetto ai 153mila euro imposti nel 2014.

 
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