Riceviamo e pubblichiamo la seguente missiva dell'ex presidente della cooperativa che gestisce il progetto, contenente riflessioni in merito all'immobile di via conciliazione sequestrato alla mafia e inaugurato circa un anno fa

Libera_il_bene_inaugurazione18Putignano Ba - Si tratta di un'opera di riconversione costata circa 850mila euro. L'edificio ex vetreria di via Conciliazione a Putignano è un immobile confiscato alla mafia, recuperato e ristrutturato grazie al Programma Libera il Bene della Regione Puglia, inaugurato lo scorso 13 giugno 2014.

 

 

      Egr. Direttore,

“Che fine hanno fatto il progetto LA MENTE E LE MANI della Cooperativa Sociale HERBORA e i locali di Via Conciliazione confiscati alla mafia ed entrati nella proprietà comunale?” E’ questo un interrogativo che mi rivolgono sempre più spesso amici, conoscenti, cittadini che mi sapevano animatore entusiasta del progetto in questione, patrimonio dell’intera collettività putignanese e non solo. Proprio per questo Le chiedo di voler cortesemente pubblicare questa mia lettera.

    ULibera_il_bene__immob_confiscato_alla_mafia_Putignanon inevitabile veloce passo indietro. A seguito delle varie e non sempre limpide peripezie dei due bandi, comunale e regionale, e dei relativi concorsi della primavera-estate 2010 (vinti entrambi dalla Cooperativa Sociale HERBORA di cui all’epoca ero presidente), il progetto LA MENTE E LE MANI che prevedeva, da una parte, l’inserimento lavorativo retribuito di disoccupati svantaggiati in tre laboratori artigianali e, dall’altra, la realizzazione di un polo di riferimento territoriale di animazione della cultura della legalità e di sviluppo dell’economia sociale senza fini di lucro (cosiddetto no profit)- fu finanziato con un contributo regionale di circa 850.000 Euro per la ristrutturazione dell’intero immobile, l’arredo e le attrezzature, comprensivo del 10% di cofinanziamento comunale (circa 75.000 Euro) per le spese di gestione del primo anno. Il finanziamento, però, come previsto dal bando regionale, fu assegnato al Comune di Putignano che lo ha gestito in totale autonomia.

    Completati finalmente, dopo circa 3 anni, la ristrutturazione e l’allestimento chiavi in mano, il 20.05.2014 l’immobile confiscato di Via Conciliazione veniva affidato alla Cooperativa HERBORA, per l’avvio del progetto, con apposita Convenzione tra il Comune di Putignano e la Cooperativa stessa di cui, per mia scelta, non ero più presidente. La Convenzione, tra l’altro, ribadisce le finalità sociali e senza fini di lucro del progetto LA MENTE E LE MANI e riconosce (art. 8) il diritto-dovere del Comune di Putignano di “esercitare il controllo sul concessionario, sui beni concessi e sull’attività svolta dallo stesso, affinché sia assicurato il rispetto dell’interesse pubblico e delle disposizioni contenute nella legge e nel presente atto”.

   L’avvio del progetto, però, faceva riemergere e dava forza ad alcune mie perplessità circa le modalità di operare, da parte di alcuni membri del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa (io stesso ne facevo parte), nella gestione sia della Cooperativa stessa, che del progetto in questione. Sostanzialmente, i miei rilievi erano rivolti sia alla carenza di collegialità, di linearità e trasparenza, di rispetto delle regole e delle norme, sia alla deviazione da finalità ed obiettivi a cui eravamo invece vincolati. Quando, dopo ripetute richieste riuscivo ad accedere ad alcuni atti ufficiali e scoprivo alcuni falsi che, tra l’altro, pretendevano di coinvolgermi in responsabilità che non mi appartenevano, allora ho, come si dice, puntato i piedi affinché fosse fatta definitiva chiarezza anche nell’interesse della collettività e della cittadinanza. Ovviamente ne ho informato ripetutamente i nostri amministratori, proponendo, dopo opportuni accertamenti e verifiche, un intervento di mediazione superpartes finalizzato a riportare il progetto sul binario istituzionale. A distanza di diversi mesi, non ho ancora saputo di eventuali iniziative.

Libera_il_bene_ex_vetreria_confiscata_alla_mafia_-_PutignanoQuanto alla maggioranza del Consiglio di Amministrazione di HERRBORA, visto che non intendevo mollare la presa, da classico rompiballe - quale sono sempre stato in situazioni del genere a tutela della dignità mia e di tutti coloro che non hanno nulla da nascondere, né vergognarsi -, all’inizio di gennaio ultimo non trovava di meglio che coalizzarsi per espellermi, con la semplice motivazione che, per l’appunto, rompevo le scatole ostacolando (!) il lavoro della Cooperativa. Da quel momento, io stesso - come, immagino, la stragrande maggioranza dei cittadini - non ne so più nulla!


A questo punto, ho preso le mie decisioni, con i tempi che comportano, per tutelare me stesso, la Cooperativa HERBORA, il progetto LA MENTE E LE MANI e la collettività putignanese cui il progetto e le risorse investite appartengono. La storia del  progetto, infatti, non può essere trattata come una questione privata di alcuni dirigenti della Cooperativa HERBORA, né, da parte mia, ai fini di una resa dei conti personale. Ma, nemmeno la nostra Amministrazione comunale può esimersi dal diritto-dovere di verifica e di controllo, né  dall’obbligo di informare i cittadini circa lo svolgimento del progetto e l’utilizzo di un bene di proprietà comunale, dunque, di tutti i Putignanesi. In realtà, l’immobile confiscato di Via Conciliazione non è l’unico bene comunale del cui utilizzo gli amministratori tutti dovrebbero essere informati ed informare i cittadini. La mia impressione, invece, è che nessuno ne sappia granché.

E così sia.

(Paolo Vinella)                                                                                       

 
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