Ufficio Stampa Fondazione Carnevale di Putignano Festa_dellOrso_copy

Putignano (Ba) - Caccia all’orso, cattura, processo e oracolo meteorologico. Questa sera, giovedì 2 febbraio, come ogni anno nel giorno della Candelora, si celebra nella città del Carnevale la tanto attesa Festa dell’orso.


Secondo un antico proverbio putignanese, il giorno della Candelora l’orso ha la possibilità di prevedere l’andamento del clima, sulla base di una logica “rovesciata”. In altre parole, se il 2 febbraio il tempo è buono l’orso si costruisce il pagliaio, in quanto prevede un inverno ancora lungo e rigido. Se il tempo è grigio, invece, l’animale abbandona le sue preoccupazioni e non costruisce alcun riparo, segno che il clima sarà buono e l’inverno finirà presto.   

Antica consuetudine dedicata a un rito che vede come protagonista proprio l’orso, legato al Carnevale per le sue capacità magico-divinatorie che la tradizione popolare gli attribuisce, la festa mette in scena una vera e propria performance itinerante.

Partendo da Piazza Principe di Piemonte (ore 19.30), infatti, un corteo di contadini, cacciatori, battitori e spaventapasseri attraverserà le vie cittadine e si inoltrerà nelle strettoie e in alcune piazze del centro storico legate leggendariamente alla figura dell’orso. In un suggestivo spettacolo, il corteo si trasferirà in Piazza Plebiscito; qui (ore 20.00) avrà luogo la rappresentazione del processo all’orso, a cospetto della giuria popolare, e l’animale proferirà il tanto atteso verdetto.

L’orso che irrompe nella comunità con un fare minaccioso è l’immagine della negatività della società, la sfera oscura che la comunità si impegna a neutralizzare. Tale comunità, in una visione naturalistica e rurale, è rappresentata proprio dal corteo che si snoda per le vie cittadine.

La Festa dell’orso, realizzata dalla Fondazione Carnevale di Putignano in collaborazione con la Compagnia Teatrale Hybris, segna un forte legame con il passato in quanto ripropone un’antichissima e universale tradizione, specchio di movimenti astrali a cui i popoli facevano riferimento, nonché rito di passaggio fra un lungo e grigio inverno e una nuova primavera.

 
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