Lunedì 16 febbraio alle ore 19.00 alla sala convegni di via Pio XII a Noci (ingresso libero)

NocCarmela_Vincenti_Il_tempo_di_parlare__Nocii Ba - Non si può più tacere, è tempo di parlare. Dopo il toccante intervento del prof. Claudio Vercelli in merito al Negazionismo nel gennaio 2014, i Presidi del Libro di Noci tornano a scandagliare le pagine buie del nazismo e della shoah. Lunedì 16 febbraio alle ore 19.00 alla sala convegni di via Pio XII si terrà il reading teatrale “Il tempo di parlare – parole e musica non si cancellano”.

Inserito nel cartellone nazionale del “Mese della Memoria”, evento multiterritoriale promosso dalla sede centrale di Bari, quest’anno la sede locale vuole portare all’attenzione del pubblico le pagine «semplici e razionali» de “Il tempo di parlare”. L’attrice Carmela Vincenti interpreta il testo della ballerina cecoslovacca Helen Lewis, liberata ad Auschwitz nel 1945 e poi deceduta in Irlanda del Nord nel 2009. Ad accompagnare sul palco l’attrice sarà il fisarmonicista Gigi Carrino.

Il duo trasporterà il pubblico all’interno del campo di sterminio nazista e racconterà di come Helen Lewis sia riuscita a sopravvivere «a passo di danza». Il libro, edito da Einaudi nel 1996, è la drammatica avventura di una giovane ebrea praghese che cerca di diventare ballerina. Dalla Praga ricca e affascinante della fine degli anni Trenta al ghetto di Terezin, Auschwitz e la liberazione: l'incredibile racconto di una donna sopravvissuta all'Olocausto grazie alla passione per la danza e alla solidarietà segreta di coloro che tra i carnefici non dimenticarono la propria umanità.

Amore e perdita, amicizia e tradimento, paura e humour, gioia e disperazione: autobiografia e romanzo insieme. A raccontare questa storia sarà l’attrice romana ma di origini baresi Carmela Vincenti, interprete versatile e poliedrica che vanta lavori con Carlo Verdone e Pupi Avati, accompagnata alla fisarmonica da Gigi Carrino.

Appuntamento ad ingresso libero da non perdere per chi vuole conoscere a fondo la verità sull’eccidio nazista durante la Seconda Guerra Mondiale e per non dimenticare chi in quel periodo è stata vittima di soprusi e violenza.       

 
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