Fecero irruzione in una tabaccheria per rapinarla e colpirono al volto il titolare con il calcio della pistola. Arrestati un 19enne del luogo e un 21enne di Triggiano

CC_Gioia_del_Colle_fotogramma_rapina_CasamassimaCasamassima Ba - Pistola alla mano hanno fatto irruzione in una tabaccheria di Casamassima tentando di farsi consegnare l’incasso. L’immediata reazione del titolare ha messo in fuga i rapinatori che comunque colpirono in volto la vittima con il calcio della pistola al termine di una breve colluttazione.



Si tratta di un 19enne del luogo e di un 21enne di Triggiano, entrambi già noti alle Forze dell’Ordine, arrestati dai carabinieri della Compagna di Gioia del Colle in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, con l’accusa di tentata rapina in concorso.

I fatti risalgono alla sera del 2 ottobre dello scorso anno quando i due con il volto parzialmente travisato e armati di pistola entrarono di corsa nell’esercizio commerciale e puntando l’arma all’indirizzo del titolare si portarono verso il bancone di vendita. A quel punto il gestore reagiva improvvisamente tentando di disarmare il rapinatore. Il coraggioso gesto metteva in difficoltà l’aggressore che dopo aver colpito la vittima all’orecchio sinistro con il calcio dell’arma si dava alla fuga unitamente al complice.

La loro descrizione e le immagini estrapolate dalle telecamere del sistema di video-sorveglianza della tabaccheria, hanno permesso ai carabinieri di identificare i due soggetti sebbene gli stessi avessero tentato di celare parzialmente il loro viso con scalda collo ed occhiali da sole.

Le perquisizioni domiciliari hanno consentito di rinvenire nell’abitazione di uno dei due capi di abbigliamento riconducibili a quelli utilizzati durante il “colpo”.

Come disposto dall’Autorità Giudiziaria, il 19enne, già autore di altre rapine, è stato associato presso la casa circondariale di Bari mentre il complice, incensurato, è stato associato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.  

 
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