La Colonia dell'Ospedale ha sede a Gioia del Colle. Gli amministratori, tra cui Don Mimmo Laddaga, sono accusati di Finanziamenti Indebiti e truffa aggravata nei confronti della Regione Puglia per oltre 2 milioni di euro

Miulli_ente_ecclesiastico_Acquaviva_delle_FontiGioia del Colle (Ba) –  Questa mattina militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza Bari, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale del capoluogo regionale, hanno sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione due amministratori della Colonia Hanseniana (Opera Pia) dell’Ospedale Regionale F. Miulli di Acquaviva delle Fonti, tra cui il reggente dell'ente don Mimmo Laddaga.



La Colonia in questione ha sede a Gioia del Colle e i gli amministratori sono accusati di Finanziamenti Indebiti e truffa aggravata nei confronti della regione puglia per oltre 2 milioni di euro.

L’ordinanza cautelare è stata emessa a seguito delle indagini, delegate dalla Procura della Repubblica di Bari, sulla gestione della predetta struttura sanitaria ed in particolare sulle modalità con cui gli amministratori hanno ottenuto finanziamenti dalla Regione Puglia.

Dalle indagini condotte dai Finanzieri è emerso, in particolare, che nei bilanci della Colonia sono state inserite voci di costo insussistenti al fine di rappresentare contabilmente l’utilizzazione totale (anche in eccedenza) dei fondi assegnati dalla Regione per il finanziamento della spesa sostenuta per la gestione della struttura pari ad euro 6 milioni fino al 2009, la cui entità veniva stabilita nei Documenti di Indirizzo Economico Funzionale annualmente approvati dalla Giunta Regionale, onde ottenere il rimborso di spese superiori a quelle realmente sostenute.

Tra le spese di cui è stato chiesto il rimborso figura anche l’acquisto di uno strumento chirurgico il cui costo è risultato essere cento volte superiore al valore reale, ovvero l’acquisto di derrate alimentari in quantità esorbitanti il reale fabbisogno degli utenti e qualitativamente incompatibili con le esigenze nutrizionali dei fruitori del servizio.

Agli indagati è stato inoltre contestato di aver ottenuto il rimborso di fatture per l’esecuzione di lavori edilizi di manutenzione straordinaria della struttura sanitaria senza la preventiva autorizzazione della Regione Puglia, proprietaria dell’immobile, certificando la regolare esecuzione dei lavori nonostante gli stessi fossero qualitativamente e quantitativamente non corrispondenti alle offerte-preventivo presentate dalla ditta esecutrice con sede in Acquaviva delle Fonti (BA).

Per gli stessi fatti risultano indagate, a vario titolo, altre 8 persone, tra cui alcuni dipendenti della Colonia ed i titolari dell’impresa esecutrice dei lavori. 

La quantificazione della somme conseguite a titolo di profitto ha determinato, ai fini dell’eventuale successiva confisca per equivalente prevista dalla legge, il sequestro preventivo di 25 immobili e 11 fondi rustici ubicati nelle province di Bari e Taranto riconducibili agli indagati ed all’Ente ecclesiastico, per un valore complessivo di €2.070.407,60.

Con il servizio odierno, viene ancora una volta confermata l’attenzione costantemente rivolta dalla Guardia di Finanza alla tutela della spesa pubblica che ha consentito di accertare, per la corrente annualità, la illecita percezione di finanziamenti per un importo pari ad oltre 28 milioni di euro.

 
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