Le accuse sono di corruzione, turbativa d'asta e falsificazione ideologica di atti pubblici a seguito di accertamenti sui rapporti tra il primario, Dott. Vito Nicola Galante e gli imprenditori baresi Gianpaolo e Claudio Tarantini, riguardanti l'inchiesta sulla fornitura di protesi ortopediche destinate alla Asl di Taranto 

Bari - Questa mattina militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza Bari,GdF_auto in esecuzione di un’ordinanza  emessa dal GIP del Tribunale di Bari, hanno sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione il dott. Vito Nicola Galante, Direttore della Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia del presidio ospedaliero di Castellaneta (TA) in relazione a diversi episodi corruttivi, alla turbativa d’asta ed, infine, alla falsificazione ideologica di atti pubblici.



L’ordinanza cautelare si inserisce all’interno dell’ampia indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Bari sulla gestione della sanità pugliese e, in particolare, scaturisce dagli accertamenti svolti circa i rapporti esistenti tra il dott. Galante e gli imprenditori baresi Gianpaolo e Claudio Tarantini, soci occulti ed amministratori di fatto della Tecno Hospital S.r.l., riguardanti la fornitura di materiale protesico e trapani ortopedici destinati alle Unità operative di ortopedia di vari presidi ospedalieri della A.S.L. di Taranto.

Più nel dettaglio, è stato accertato che il Galante, nella sua qualità di Pubblico Ufficiale, ha ricevuto ovvero accettato la promessa da Tarantini Gianpaolo e Tarantini Claudio, nelle qualità sopra indicate, di titoli di viaggio, soggiorni presso strutture alberghiere, miglioramenti della propria posizione professionale nell’ambito del settore sanitario regionale, al fine di  compiere atti contrati ai doveri di correttezza ed imparzialità inerenti alla sua funzione di Pubblico Ufficiale.

Il primario, aveva infatti determinato gli acquisti dei dispositivi medici da parte della struttura complessa di ortopedia e traumatologia del presidio ospedaliero di Castellaneta (TA) verso le aziende riconducibili ai fratelli Tarantini, omettendo ogni valutazione in relazione all’infungibilità e/o insostituibilità dei dispositivi protesici ovvero alla comparazione dei costi con altri prodotti aventi caratteristiche tecniche e finalità similari, così asservendo la funzione pubblica al soddisfacimento dei propri interessi.

Il Galante, inoltre, ha determinato la turbativa di una gara indetta dal Direttore Generale dell’A.S.L. di Taranto relativa all’acquisto di “trapani ortopedici” destinati alle U.O. di ortopedia di vari Presidi Ospedalieri, consentendo la partecipazione al pubblico incanto di alcune imprese nonostante fosse a conoscenza che le stesse erano riconducibili ad un unico centro decisionale (fratelli Tarantini), in violazione al Codice degli Appalti.

La quantificazione della somme conseguite a titolo di profitto (oltre 600.000,00 euro) ed identificate nelle utilità percepite in relazione alle singole ipotesi delittuose ha determinato, ai fini dell’eventuale successiva confisca per equivalente prevista dalla legge, il sequestro preventivo di beni mobili (autovetture) ed immobili (abitazioni) e somme (conti correnti bancari e titoli) di cui gli indagati sono risultati essere intestatari.
 
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