Pubblicato il video della telecamera a circuito chiuso che mostra le immagini del pestaggio omofobo avvenuto lunedì pomeriggio a Polignano a Mare. I carabinieri seguono anche altre piste al di fuori di quella omofoba

Pestaggio_omofobo_a_PolignanoPolignano a Mare Ba -  E’ finito su youtube il video della telecamera a circuito chiuso che mostra le immagini del pestaggio omofobo avvenuto lunedì pomeriggio, all’interno del negozio di calzature Evolution Junior a Polignano a Mare. Un giovane barese di 38 anni residente a Polignano di nome Leo, è stato ripetutamente insultato e picchiato da due ragazzi del posto, C.G. di 18 anni e V.T. di 20.

Il brutale episodio si è protratto per circa mezz’ora. I due balordi hanno dapprima insultato per strada il 38enne lanciandogli insulti del tipo “ricchione di merda!”, per poi braccarlo in un negozio di calzature dove la vittima ha cercato di rifugiarsi. Sempre all’interno del negozio i due aggressori hanno continuato a riempire di botte e insulti il malcapitato. Dopo essersi allontanati i due sono ritornati per un secondo attacco, ma sono stati fermati  dal personale del negozio. Coinvolti nella rissa anche un anziano di passaggio e la commessa del negozio, fortunatamente subito soccorsa poi dal fidanzato e da un collega.

La vittima è stata portata dal 118 all’ospedale di Monopoli per accertamenti, ma è stata dimessa subito dopo con una prognosi di dieci giorni. Gli aggressori sono stati denunciati a piede libero dai Carabinieri che stanno ora cercando di comprendere l’esatta dinamica dei fatti.

Su tale increscioso episodio è intervenuta con una nota anche l’Onorevole Annalisa Pannarale (Sel):

'Condanniamo con sgomento e preoccupazione la vile aggressione omofoba avvenuta questa mattina contro un cittadino di Polignano, in provincia di Bari. Questi atti di odio e di insopportabile violenza non possono più trovare cittadinanza nella cronaca quotidiana di un paese civile, libero e inclusivo.

A pochi giorni dal Puglia Pride 2015 è ancora più urgente ribadire l'urgenza di una rete solida e diffusa di lotta e per il riconoscimento pieno dei diritti di autodeterminazione e di libertà di ogni donna e ogni uomo.
Bullismo e violenza omofobica si nutrono di silenzio complice e di pratiche grette e oscurantiste. Restiamo convinti che ogni percorso reale di profonda consapevolezza, di liberazione dall'intolleranza e dallo stigma sociale debba cominciare nella scuola pubblica. Il governo non può continuare a rinviare la questione fondamentale dell'insegnamento dell'educazione sentimentale, come previsto dalla Convenzione di Istanbul approvata dal Parlamento quasi due anni fa, e come già prevedono altri ordinamenti scolastici in Europa.

Servono scelte strategiche e serie politiche culturali che sappiano educare al riconoscimento delle differenze e ad una affettività consapevole e responsabile.

Bari, 1 luglio 2015
On. Annalisa Pannarale'

 
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