Un'opera costata 600mila euro, collocata su terreno comunale. L'ATI appaltatrice del nuovo servizio di igiene urbana, gestirà anche il nuovo Centro Comunale di Raccolta. L'assessore Angelini insiste: "con la differenziata i cittadini pagheranno meno". Ma la nuova imposta TARES annuncia il contrario

Centro_raccolta_6Putignano (Ba) – Il nuovo Centro Comunale di Raccolta dei rifiuti in Via Carafa Balì (vicino al rondò via Alberobello) è pronto. Si tratta ora solo di metterlo in funzione. L’opera pubblica, realizzata grazie ad un finanziamento regionale di 450mila euro, a cui si sommano altri 150mila euro del Comune, per un totale di 600mila euro per una struttura collocata su un terreno comunale, sarà gestita dall’ATI Antinia-Avvenire, appaltatrice del nuoco servizio di igiene urbana. 

Il nuovo centro di raccolta comunale permetterà ai cittadini di conferire rifiuti ingombranti, ma anche vecchi elettrodomestici e apparecchiature elettroniche. Il centro sarà infatti abilitato anche alla ricezione di  rifiuti raee. Inoltre, con l’avvento della raccolta differenziata,  i cittadini potranno conferire, in ogni momento della giornata, le varie frazioni di rifiuto, eccetto quella dell’umido, che non vanno in discarica. Per ora è noto che il Centro di Raccolta sarà aperto tutti i giorni, con orari prolungati, rispetto a quelli del vecchio Centro di Via Foggia La Rosa che sta per andare in pensione.

L'assessore Angelini: << ... Con l’applicazione della Tares,  si terrà conto del numero di persone che vivono in un appartamento e non della superficie occupata, come accaduto finora...>>

Non trova invece affatto riscontro quanto dichiarato dall’assessore all’ambiente Dino Agelini, un articolo apparso ieri sulla Gazzetta del Mezzogiorno, sulla certezza di un risparmio per  i cittadini  sull’imposta dei rifiuti.  Angelini afferma che <<... il nuovo sistema di pagamento della Tarsu, che entrerà in vigore con l’applicazione della Tares, terrà conto del numero di persone che vivono in un appartamento e non della superficie occupata, come accaduto finora>>. Concetto di fatto smentito dalla normativa TARES, introdotta dal decreto Salva-Italia.

Come funziona la nuova TARSU o TARES

La Tares rispetterà due nuovi parametri che ne aggraveranno il peso sulle tasche dei contribuenti. In primis la Tares dovrà coprire il 100% del costo del servizio sostenuto dai comuni, che oggi si ferma in media al 79% con picchi massini che toccano il 91%. A questo si aggiunge il fatto che la Tares dovrà finanziare anche i “servizi indivisibili” forniti dall’ente locale come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la polizia locale, le aree verdi.
Le risorse necessarie per coprire tali spese verranno dall’aumento di 30-40 centesimi al metro quadro. In sostanza, il corrispettivo per i servizi indivisibili porterà un incremento stimato di circa il 14% per una famiglia di tre componenti, ma in caso d’adozione dell’aliquota massima può arrivare anche al 19%.

Come si calcola la nuova Tarsu o TARES
I calcolo avviene con modalità molto simili a quelle previste per la Tarsu in quanto il parametro che definisce la base imponibile è sempre la superficie catastale di cui prenderemo come valore l’80% che ricorda un po’ lo scorporo del valore del terreno da quello dell’immobile ai fini della valutazione della quota di ammortamento degli immobili visto per le società.


 
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